La carovana della giunta arriva in Vallagarina

Da Michele Dallapiccola

Ed è subito festa. Ma attenzone! Abbiamo avuto molte volte l’occasione di raccontare che questo tipo di rapporto col territorio è molto positivo. Si può parlare e si discute dei problemi locali.

Perché dunque qui questo stato d’animo agrodolce? Tra i vari comunicati PAT e social privati dell’esecutivo, il convitato di pietra è stata la variante PUP dedicata alla Valdastico. Eppure una delle amministrazioni interessate dalla visita è una tra quelle che più si spesero per contrastare lo scellerato progetto pensato inizialmente su Besenello. Chissà come la pensa la comunità Lagarina su questo (per ora solo ipotizzato) scempio. 


Se ne parla troppo poco e pure, male. Sembra quasi irreale. Su questo meglio si può comprendere il ruolo dei Partiti. Il mio, il PATT, è fortemente contrario a questa scelta devastante. La considera scellerata e sono convinto che dentro a questa battaglia saprà trovare grande unità. È una tipica battaglia autonomista. Se vogliamo contro un progetto che ha unito leghisti veneti e trentini.


Oggi, dall’ipotesi di uscita a Trento Sud si è passati ad una devastate ipotesi che squarcia le Valli del Leno e si porta in “arrembaggio” su Rovereto. 

Io rimango convinto che per la valle si tratti di un vero e proprio dramma. Sarà utile solamente alle  imprese alle quali Fugatti ha offerto v le sue promesse elettorali. La sua scompaginata amministrazione, oggi, cerca di andare oltre e di lasciare un segno tangibile di questa loro fantasia. Fortunatamente tutta da scrivere, tutta da delineare.


Intanto, in maniera piuttosto goffa e grossolana, l’assessore all’ambiente mette a mano al Pup. E’ afflitto, udite bene, dalla mancanza di coraggio di dire pubblicamente che non si tratta di una variante dedicata alla Valdastico. Giudicate voi dalla cartografia allegata alle delibere, di che cosa stiamo parlando. 


Anziché raccontare forme di realtà particolarmente curvata a propri fini elettoralistici, andrebbe più meritevolmente interpretata l’autonomia. Così fosse la lega avrebbe la responsabilità di costruire una viabilità più utile al Trentino anziché al Veneto e al Nordest.

Sappiamo tutti dopo aver chiuso i ponti a nord col vicino Alto Adige, ora l’amministrazione provinciale Trentina è tutta proiettata a intessere rapporti col Veneto e con la Lombardia. Con tutte le conseguenze del caso.