Andar per funghi che passione

Da Michele Dallapiccola

Scarseggiano nelle annate di vino buono, sono abbondanti quando i viticoltori vengono messi in croce dal clima. Ma tornano ogni anno. Ed è una gioia andar nei boschi a vedere.

Per quest’anno è presto per tracciare un primo bilancio. Non lo è certo per andare a dare un’occhiata al proprio bosco del cuore.

Tutti noi Trentini abbiamo il “nostro posto”. Un luogo al quale siamo legati affettivamente ed andiamo quasi sempre lì.

 

“Almeno per il risotto ne troveremo”: è il pensiero che facciamo. Poi ci gettiamo nella boscaglia a scrutare il minimo segno da mettere nella cesta pur di salvare l’onore della bandiera. E’ sì perchè per noi trentini, essere o non essere capaci di trovarne è quasi una questione d’onore. Arrivo a dire che c’è gente che va  a raccoglierli e poi nemmeno li mangia! Ma in effetti, è piacere camminare nel bosco, trovarne, raccoglierne la giusta dose e poi anche solo donarli o mangiarli con gli amici

 

L’importante è rispettare le regole. APRENDO QUESTO LINK TROVATE IL DECRETO “RACCOLTA” IN FORMA COMPLETA E AGGIORNATA.

In estrema sintesi raccomanda di:

  • Non eccedere le quantità massime prescritte.
  • Usare contenitori adatti
  • Frequentare le zone dove è possibile la raccolta con assoluto rispetto delle regole locali.
  • Raccogliere esclusivamente solo ciò che si conosce.

Madre natura è generosa sempre ma non con chi ne approfitta con leggerezza. Qualcuno talvolta lo dimentica.

 

Andare per funghi è un diritto di tutti, ma resta tuttavia più piccolo del dovere di rispettare il proprio prossimo. Sopra tutto se si tratta di una persona ma anche un bosco o un qualsiasi altro luogo naturale.