Teatro è vita.

Da Michele Dallapiccola

Il ricordo è eternità.

E così si è voluto lasciare il segno di un grande personaggio di Civezzano. A ridosso del 10° anniversario della sua scomparsa.

 

Antonio Caldonazzi. 

Paola Bernardi ha voluto descriverlo in un testo, che riporta lo stesso titolo di sopra e che ricorda la vita di questo grande artista attraverso 23 testimonianze. 

 

Era il mio “gemello”. La raccontavamo divertiti spesso, questa coincidenza. 

 

Nascemmo a pochissimo tempo di distanza, una mattina presto dell’11 giugno del 1968. Da due madri diverse. E vivemmo in due case contigue separate soltanto dal greto del rio Farinella. 

 

Inseguimmo per una vita la moltitudine di rapporti umani, amicizia, e vita di comunità. E un po, in fin dei conti, a far questo io e Antonio ci siamo riusciti. 

 

 

Il “suo” direttore dello STABILE di Bolzano: Marco Bernardi

 

I fratelli Dante e Costantino Borsetto, i suoi più cari amici musicisti


Un male incurabile interruppe la sua carriera, prima della mia. Lavorava al prestigioso TEATRO STABILE DI BOLZANO. E mi sembra ancora di vederlo passare davanti a casa, quando saliva tornando alla sua.

 

Perchè, ebbene sì. Quel destino che ci legava, ci portò ad abitare vicino, anche dopo i nostri reciproci matrimoni.

Il resto lo leggerete sul libro che potrete acquistare direttamente dalla filodrammatica di Civezzano.

 

 

Susanna, a sinistra. La sorella. Daniela, la Moglie a destra.

Vedo spesso passare i tuoi ragazzi davanti a casa, Antonio. Sono gentili ed educati. Il grande è uguale a te. Così ti penso sempre. 

Anzi per Civezzano grandiosa.