PROVINCIA, AUTUNNO 2021: PARTE LA CACCIA AL “BAITO”. ABUSIVO.

Da Michele Dallapiccola

E’ tradizione che il mese di settembre sia quello di apertura della caccia. Pare che questa giunta leghista abbia voluto completare il carnet di specie cacciabili includendo… i “baiti”!

Ora, io comprendo che l’abusivismo edilizio va fermamente combattuto. Si tratta di rispetto della legalità senza contare che l’ordine urbanistico significa cura per il proprio territorio.


Ma chiedo, soprattutto a me stesso, con tutti i problemi che hanno i Comuni, dobbiamo mandare proprio loro a caccia di baiti abusivi?

Quanto questa giunta provinciale sia distante dall’esperienza amministrativa si evidenzia anche su questi aspetti. 


Chi è stato sindaco o assessore in un Comune lo sa benissimo. Piccole strutture non abitate, a funzione tecnica sono in effetti una costante per i nostri territori. In moltissimi casi la loro esistenza si perde a memoria d’uomo. E’ questo forse il motivo a causa del quale non sono catastalmente censite. 

Anche in Trentino, come è tipico delle zone rurali questi manufatti sono praticamente sempre funzionali alla cura e alla gestione di piccoli appezzamenti di terreno ai quali fanno riferimento. In parallelo emerge prepotente il problema che nasce dall’obbligo dei comuni di gestire queste pratiche. Una vera complicazione, insomma dove da una pur superficiale visone sembra quasi che la PAT lanci il sasso per poi nascondere la mano. Con la connivenza di un silente consorzio dei Comuni. 


Mi chiedo come verrà gestita la cosa a livello di Enti locali qualora la questione entri nel vivo dell’operatività. Non vorrei davvero trovarmi nei panni di un sindaco o di un’amministrazione Comunale quando dovranno affrontare una ad una tutte le ritrosie e le complicanze legate alla gestione di questo inghippo. Azioni da effettuare, si badi bene nel pieno della crisi da personale dei Comuni, con gli uffici tecnici attualmente ingolfati dalle pratiche sugli incentivi all’edilizia.


Ma i due assessori provinciali a Catasto e Comuni, si parleranno? Se non in giunta magari in un bar a Ponte Arche? Credo saranno in molti a chiederselo. 


Questa “pensata” si aggiunge alle recenti azioni dell’assessorato in questione. Quelle fin qui intraprese pare non siano state sufficienti. La partita dei rinnovi delle centrali idroelettriche, imposta al Trentino per una cocciutaggine tutta interna al sistema, la riapertura delle discariche provinciali, portata avanti praticamente in sordina; hanno seguito le indicazioni dell’apparato. Per non parlare della gestione di orsi e lupi: più visto nessuno a nessun incontro pubblico. Meno se ne parla meglio è, sembrano essere gli ordini di scuderia.


Ma una politica che si fa vedere in pubblico solo quando gira a caccia di voti e al taglio dei nastri di inaugurazione, secondo me, è destinata ad avere vita breve.