Com’è andata col referendum? Cosa importa, mica era bello, buono e a buon mercato.

Da Michele Dallapiccola

Eccole qui sopra, le mele perfette per spiegare il paradosso del biologico. Sane, autoctone, originali.

Idealmente acidule per confezionare gli squisiti dolci della tradizione mitteleuropea perchè capaci di rimanere croccanti e in fretta. 

In negozio però, nessuno le comprerebbe mai. Il mercato è così, al di là del metodo col quale si coltiva il nostro cibo. Viviamo tutti seguendo la pretesa di un’unica regola: quella della 3 B. Bello buono e a buon mercato. Punto. E la ricerca della perfezione è un trend esasperante per tutti, sia per i produttori bio che per quelli a lotta integrata. E’ la filosofia dei tempi moderni: chi acquista lo fa innanzitutto con gli occhi. 


Intanto oggi si scrutinano i risultati di questo referendum. Tra polemiche e “ve l’avevo detto”. 

Invece dei meriti ne ha avuti. Ha portato l’argomento agricoltura alla ribalta della cronaca. Poco, nulla? Sempre meno del niente del quale se ne parla di solito. 

Con un grosso rammarico.


Lo scontro Verdi-lega ha mandato in fumo in queste ore più di un milione e mezzo di € dei trentini.

Del resto, con un governo con la coscienza sotto i piedi come questo trentino, non si poteva fare altro. L’importante non è governare con responsabilità. L’atto principale, specialmente in caso di problemi, sembra quasi solo quello di cercare a chi dare la colpa. Così, ora, dopo COVID-VAIA-Quellidiprima, si aggiungeranno: i Verdi!


Ma non è forse di chi governa la responsabilità di mediazione? E invece a causa di questo scaricabarile (mi sembra già di sentirlo) la presa in carico di impegni formali, la cultura e la promozione delle prerogative della nostra agricoltura (tutta) rimarranno lettera morta. 

Del resto la logica leghista è questa. Qui non ci sono foto da fare. Nel settore agricolo gli annunci roboanti sono solo quando si aprono i bandi. Finanziati per altro con Fondi Europei. Per il resto, solo “rogne” da sbrogliare. Per questo un partito squisitamente populista come quello che governa anche in Trentino se ne sta bellamente alla larga. E ne parla meno che può.


Invece spiegata con coscienza e passione, l’agricoltura sarebbe una bellissima materia. Io continuo a crederci.