Più valore ai comuni! Con la lega al governo del Trentino sembrerebbe proprio di no.

Da Michele Dallapiccola

Doveva essere il governo del nuovo rapporto città-valli. Necessario per colmare il gap tra il valore delle periferie con quello delle città.

Eppure, almeno fino ad ora, questo stato di cose, tra i Comuni, non si è ancora visto. Certo, c’è stato un ammiccante pulmino in tour per le valli del Trentino. La vicinanza ai Municipi, grandi o piccoli che fossero, va riconosciuto, è stata portata tutta. E le promesse e gli impegni han davvero tenuto banco. 

 

Di fatto però gli unici fatti concreti particolarmente percepiti fino ad ora sono stati i tagli. Mirati su alcuni fondi. Poco riuscita, a migliorare questa condizione di scoramento, anche l’operazione “cordialità” Euregio. I sessanta sindaci in trasferta austriaca in occasione del suo Decennale, pare abbiano portato a casa proprio poco a parte un fertile momento di reciproca conoscenza. 

 

Le difficoltà di funzionamento dei comuni

Le mai dissipate, persistono in forma di carenza di organico nei comuni. Anche se son state finalmente ammesse delle timide deroghe. Possibili in un limitatissimo numero di situazioni. Nella maggior parte legate alla condizione che i comuni mantengano l’assetto di gestione associata. E – converrete – risulta notevole che la proposta citata arrivi dallo stesso assessorato che ha derubricato la norma capestro che invece le imponeva. Ora, le forme di gestione intercomunale rispondono a logiche di assetto “volubile”.

 

Da considerare come grave, c’è poi il problema relativo ai finanziamenti dei comuni che riguarda il Fondo investimenti minori. Che fosse incombente era noto da tempo. Avevamo avuto occasione di parlarne anche in un nostro recente scritto proprio su questo blog. ECCOLO QUI SOTTO.

 

Di cosa stiamo parlando? Cito testualmente le parole del sindaco di Trento:

 

L’ex Fim non è un fondo straordinario: è un trasferimento dovuto, confermato anno dopo anno e che dunque è diventato strutturale e indispensabile per chiudere i bilanci comunali. Cancellarlo significa mettere in grande difficoltà i Comuni, che poi sono gli enti più vicini ai cittadini, quelli che possono intervenire prontamente per arginare il disagio, che possono mobilitarsi per garantire il decoro, la sicurezza, e manutenzione del territorio”

I comuni insomma corrono il rischio di scrivere la loro peggior pagina di storia contemporanea. Coi fondi a disposizione trattenuti su quello di Riserva.

Insomma la luna di miele coi Comuni, conquistata da questa maggioranza a bordo di un allegro pulmino, sembra cominciare a dare i primi segni di cedimento. Rammarica constatarlo soprattutto alla luce dell’altro grave problema che incombe alle loro spalle.

 

L’incompiuta riforma delle Comunità di Valle.

Orfana di qualsiasi idea propositiva, lasciata in balia degli eventi e sulle spalle di alcuni poveri commissari. Sa solo il cielo e loro stessi che razza di responsabilità si stiano assumendo in questo momento.

 

Ma questa è un’altra questione. Assolutamente non meno urgente.