Il Patt, la Valdastico e l’apprensione di due valli.

Da Michele Dallapiccola

Il prolungamento della A31 vive da cinquant’anni sotteso tra il sogno ed il mito. A tal riguardo esprimo qui una mia forte convinzione: anche questa legislatura, finirà con un nulla di fatto.

L’idea di Fugatti di proporre il collegamento tra Piovene Rocchette e Rovereto Sud, sta alla soluzione di questo rebus come la polvere agli occhi, lo specchietto alle allodole o l’aria fritta all’appetito.


Azzardo questi perentori giudizi, perché ad oggi sul tavolo possiamo considerare che non ci sia nulla di concreto. Nemmeno dal punto di vista progettuale. Dunque la nostra discussione non può fare altro che rimanere nel campo delle chiacchiere. E dico per fortuna! Ed ecco perché se a parole sono i progetti, a voce rispondono le contro argomentazioni. Purché trasmesse con altrettanta forza mediatica.

Da qui, la manifestazione in località Spino di oggi.


Faremo un po ‘come Bertoldo col re. Ve la ricordate la novella? “Hai annusato l’odore d’arrosto delle mie cucine, mi devi uno scudo d’oro disse il sovrano all’acuto villano. Ma con estrema scaltrezza egli tosto rispose: dell’arrosto sentii soltanto l’odore, lascerò dunque cadere lo scudo d’oro o mio stimato siro cosicché voi ne potrete sentire il rumore.” 

La nostra azione di protesta potrà sembrare poco concreta. E’ la risposta alla politica di governo che da capire, di tangibile offre davvero ancora molto, ma molto poco. Nemmeno la stessa famigerata variante del PUP, non risulterebbe necessaria se non per parlarne. 


Il Patt quest’azione e questa presa di posizione le deve alla sue valli.

La Vallagarina e le valli del Leno, rifiutano la devastazione. La Valsugana rifiuta anche una proposta scriteriata che non risolverebbe nessun problema per il traffico che la attraversa.


Anzi, appare quasi kafkiano che a fronte di esigenze di sviluppo della valle, tutto quello che dimostra di aver capito questa lega poco razionale è che la valle abbia bisogno di 60 milioni di euro di asfalto. Sarebbe quello che nei sogni leghisti attraverserebbe la piana di Ospedaletto per il famigerato raddoppio della SS. E pensiamo al disegno nefasto di questo progetto complessivo con il collegamento dellA31 con a Rovereto sud. Chi diretto a nord sceglierebbe di pagare e farla più lunga quando potrà contare su una SS47 tutta velocizzata, tra l’altro? 


Per questo la proposta del PATT rimane quella fatta la scorsa legislatura. La stessa proposta che è scritta come condizione essenziale per la proroga di gestione della A4 fino al 2026 come di fatto è scritto oggi.


Prolungamento in superstrada gratuita a due corsie, tra Piovene Rocchette e il casello A22 di Trento Sud. Solo così l’arteria sarà competitiva con la SS47, solo così verrebbe utilizzata volentieri in alternativa alla Valsugana. Riducendone il traffico


Ma per fortuna lo ripeto, queste proteste sono atti dovuti. La lega nella sua corsa verso il 2023, probabilmente punta su un nulla di fatto. E promesse tante quante le scuse. Un problema per il Trentino ma forse un’opportunità per chi verrà dopo.