Politica provinciale e prodotto turistico. La tragicomica storia del Trentino.

Da Michele Dallapiccola

Siamo figli di un tempo in cui la montagna era un prodotto stagionale. Neve e sci ai piedi d’inverno, scarponi e pantaloni alla zuava d’estate.

Lo stesso comparto turistico era letteralmente incarcerato tra le scadenze stagionali. Le aperture si contavano con il contagocce, a suon di santi sul calendario.


I tempi cambiano e guai non fosse così. Sono cambiate le abitudini delle persone innanzitutto, nel prendersi i periodi di vacanza. Si viaggia più spesso e per meno tempo, senza osservare il canonico cadenzare del calendario e delle stagioni


Il ruolo della tecnologia.

Ad una modifica delle abitudini, si è accompagnata anche un’evoluzione nelle opportunità di trascorrere il tempo libero attraverso lo sport. Pensiamo allo scialpinismo e a tutta l’attrezzatura invernale per altre attività. Ciaspole e ramponcini sono solo due di innumerevoli esempi.

Anche l’abbigliamento dice la sua. Tessuti high tech, leggeri ma protettivi comodi ed adattabili al clima. Anti-sudore d’estate, termici per l’inverno. Calzature straordinarie, perfette, quasi fossero di provenienza sartoriale. 


Il mercato che cambia

Sono moltissimi i settori di mercato che si sono adattati alla montagna, vissuta sempre e comunque. Sono opportunità di business per il mercato e di fruizione più ampia e diversificata per chi sa coglierne l’opportunità. Molti territori questo lo hanno capito sviluppando ed adattando anche il modo di organizzare l’ospitalità. Lo hanno fatto in forma spot molte attività in Trentino. E lo ha fatto il Marketing e la Promozione affiancando i bravi imprenditori privati. Nel recente passato si sono costruite specifiche campagne e opportuni prodotti per alimentare le stagioni intermedie. Ma è a nord che questa evoluzione si è presentata in maniera molto più completa e strutturata. In tal senso Tirolo e Alto Adige sono esempi da ammirare.


La “ricetta” del Trentino. L’approccio locale.

A questo proposito, per il suo comparto turismo, la politica trentina invece propone:

  • Accorpamenti e tagli di APT
  • Aumento della tassa di soggiorno.
  • Valdastico
  • Superstrade varie
  • Strade in genere 
  • Orsi e Lupi per tutti
  • Concertone di Vasco Rossi
  • Passaggio da Sanità diffusa a Sanita evanescente.

I numeri del turismo fanno ben sperare soprattutto perché l’ospite italiano trova ancora molte frontiere chiuse. Ma in futuro? Saremo davvero in grado di trattenerli, questi nostri nuovi ospiti? Sapremo essere davvero competitivi?

Meglio andare a farsi un giro sul Lagorai per non pensarci. I luoghi selvaggi ed incontaminati stimolano lo spirito ed alimentano il pensiero.


Poi, per l’appetito, anche se alcuni eroici punti di ristoro ci sono, è meglio portarsi tutto da casa. A digiuno i pensieri sono meno sereni.