La carenza di medici che preoccupa tutti.

Da Michele Dallapiccola

Anche se va riconosciuto che il problema è diffuso a livello nazionale, qui in Trentino si compone di qualche colpa in più.

Forte di una campagna elettorale denigratoria rispetto al precedente governo provinciale, la lega è andata al governo promettendo qualsiasi cosa le venisse chiesta. Punti nascite, nuovi ospedali e guardie mediche per tutti. Peccato per noi trentini che il loro esordio nel 2019 abbia imposto un risparmio di 120 milioni€ proprio sulla sanità. Che non trova in questo il principale dei suoi problemi. Dopo il Covid, nuovi grattacapi: vediamo insieme quali.


Con la sanità non si scherza.

La RIDUZIONE delle guardie mediche da questa maggioranza è stata risolta con l’ASSENZA di guardie mediche. Ora, in estremo ritardo e dopo numerose (anche nostre) sollecitazioni, sta tentando di ampliare la medicina di territorio coinvolgendo nuove figure professionali. 


L’opzione Università di Medicina.

L’apparentemente semplice panacea di tutti i mali, darà risultati chissà quando e chissà come. Gli addetti ai lavori denunciano come molto più impellente la necessità di ampliare l’offerta delle scuole di specializzazione e dare maggiore dignità salariale ai medici specializzandi. 


Gli effetti delle promesse non mantenute

La risposta è una situazione molto più drammatica di quella di partenza. Le lamentele ed i disagi non si contano nemmeno più. Il quotidiano “IL DOLOMITI” fa un’ottima panoramica della situazione A QUESTO LINK


Un tema quanto mai sentito soprattutto nelle valli dove, in alcuni casi, i cittadini sono costretti a fare chilometri e chilometri per riuscire a raggiungere un ambulatorio e farsi visitare. Numerosi anziani si trovano in difficoltà e fino ad oggi non si è riusciti a trovare alcuna soluzione.

In particolare c’è grossa preoccupazione in Primiero, visto che a causa della carenza di medici non sarà possibile, se non per gli anziani tramite il medico di famiglia, nemmeno fare il vaccino anti-influenzale. Il Cup risponde che non ci sono date disponibili per vaccinarsi e non c’è in previsione alcuna soluzione.


Anche a Mori ci sono problemi, dove la Guardia medica nel mese di novembre sarà attiva solamente il sabato e la domenica dalle 8 alle 20, mentre negli altri orari e per i giorni infrasettimanali non sarà attivo il servizio.


Situazioni critiche ci sono in Val di Ledro e in tante altre zone del Trentino. Proprio nelle scorse settimane l’Ordine è stato costretto a sospendere 5 medici di base perché non si erano vaccinati. Sospensioni, previste per legge, che vanno ad impattare su una situazione già difficile.

Come Consiglieri Provinciali di un Partito Autonomista non possiamo accettare silenti una situazione così drammatica. Per questo condivido la sintesi della collega Demagri tradotta in una nostra specifica MOZIONE.


La denuncia delle difficoltà del settore attraverso una mozione non può morire sotto i colpi del silenzio