Come quello che respira ogni singolo operatore del settore turismo in questo periodo.
L’estate e i vaccini ci avevano fatto ben sperare. Pensavamo che il virus e i no vax non sarebbero stati un problema.
Invece eccola qui, la quarta ondata. Incombe da nord e uccide fiducia e prenotazioni
La speranza è seconda solo all’impegno di rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria. Nel frattempo, le nuove restrizioni e le ulteriori somministrazione di vaccino a minori e in terze dosi saranno dirimenti.
Ma i grattacapi per il settore turismo non si esauriscono qui. A spaventare contribuisce anche la grave difficoltà nel reperire personale.
Alla partecipata serata tenutasi ieri al PALALEVICO, due interventi tecnici hanno offerto qualche interessante spunto.
Il professor Salomone esperto di politiche del lavoro.
Nelle sue considerazioni insiste affinché la politica costruisca un sistema scolastico capace di orientare in maniera ancora più incisiva. Le persone vanno indotte a fare scelta giusta sulla base delle opportunità. Non solo quindi come dipendenti ma anche come persone di impresa. Fatto assai carente in Trentino dove manifestiamo record negativo, ad esempio, nei numeri dell’imprenditoria femminile. Sarà uno sforzo enorme fatto di tanti ingredienti quello che dovremo fare. Tutti insieme.
E non sarà nemmeno l’abolizione del reddito di cittadinanza a risolvere il problema. Perché, sostiene – a mio avviso giustamente – il professore, il settore ha bisogno di persone professionalizzate. Assai difficilmente reperibili tra quelle aiutate da questa controversa misura statale che anche il Trentino leghista ha voluto adottare.
Il professor Caliccia è un esperto di “Employer branding”.
È la disciplina che studia la capacità di gestire la propria immagine come luogo di lavoro.
E “Trentino” è un brand che attrae. Perché non usare la nostra immagine per richiamare l’interesse delle persone a venire a lavorare nella nostra provincia? Tutti d’accordo insomma sul rilanciare il Trentino come luogo attrattivo. Vacanza, ma anche luogo di lavoro e dunque di vita. Le carte in regola ci sono tutte.
Dalla politica, nel complesso, sono arrivate poche novità. Anzi nessuna. A parte i saluti, la Giunta che ha recitato delle misure del PNRR che lo Stato ha messo campo per sostenere il settore. L’impressione è quella che ad alloggiare meglio nei luoghi di questi ristori, saranno i primi ad arrivare.
Gli effetti invece, li valuteranno le imprese e i cittadini soltanto alla fine di questa crisi.
Intanto, la preoccupazione che qualcuno in fondo potrebbe non arrivarci, nel buffet di saluto finale, era davvero palpabile.