Vacanze in Baita: un turismo tanto buono da poter essere esportato

Da Michele Dallapiccola

Una gradita visita, di una delegazione Valtellinese, ha reso onore alla famosa Associazione turistica trentina. La strada per le imprese di montagna è faticosa ovunque e per tutti. Questa però sembra quella giusta

E qui entrano in gioco le comunità locali, quelle che hanno una storia anzi la propria storia da raccontare. Perché è ciò che chiede l’ospite oggi: il conoscere ed il poter vivere come un locale. Non di meno c’è una nutrita schiera di persone che apprezza la fuga, la vacanza “detox”. E a scovare queste persone nel mercato mondo, ci pensa il Web.

E’ in quest’ottica che l’iniziativa Vacanze in Baita, ha da sempre avuto un’enorme successo. Al punto tale da venir percepita come un’operazione da imitare. Questo è avvenuto grazie all’intuizione di due Sindaci della Provincia di Sondrio Graziano Murada di Albosaggia e Primavera Farina di Caiolo.

Nei giorni scorsi, insieme ad un gruppo di potenziali animatori di questa iniziativa nella loro località nel cuore della Valtellina si sono voluti incontrare con Marika Sammartano Presidente della locale associazione Vacanze in Baita.

L’occasione è stata propizia anche per visitare un’eccellenza tra queste strutture la Baita Al Rossat di Sant’Orsola in Val dei Mocheni. Abbiamo provato l’orgoglio di poter esportare modelli di impresa per le zone di montagna con caratteristiche antropologico-sociologiche e orografiche simili alle nostre.

 

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Ci muove a pensare che questa collaborazione potrebbe fermarsi soltanto a un piccolo benché importante ambito. Le istituzioni Ecomuseali, l’agricoltura di prossimità, quella che animò la stessa Coop. Sant’Orsola nella sua prima ora. Sono tutte cose che in Valtellina ci assimilano.

E ad andarci, ci si sente un po’ anche a casa.