Un inverno da lupi, con un tempo da lupi

Da Michele Dallapiccola

E non sono casuali le espressioni qui sopra. L’astuto carnivoro, del cattivo tempo, si fa forte quando non vittima.

Sarà per questo motivo che in questa stagione molto più che in altre, la cronaca riporta notizie di predazioni in prossimità delle abitazioni. Questo è dovuto semplicemente al fatto che questi animali sono in cerca di cibo. Nelle alte quote afflitte dalla neve, la caccia richiederebbe eccessivo sforzo. Non è la stessa cosa insomma rincorrere un cervo o un capriolo dalle lunghe zampe in un metro di neve che farlo nel bosco o nel fondovalle.

Spariti dalla cronaca e dalla vista invece rispetto a un tempo sono i gazebo della Lega.  Quelli che allestivano in protesta per la presenza di grandi carnivori per intenderci. Ora che sono passati al governo ci spiegano che è colpa del Ministro, dello Stato, dell’Europa e di tutto quello che non c’entra con loro.

Comunque sia, da tempo giunta e componenti di maggioranza varia si sono trincerati dietro ad un serafico silenzio.  La cronaca invece continua a funzionare e la brutta figura è dietro l’angolo. 

Non c’è nessun piano straordinario di investimenti a livello Provinciale: né per protezioni supplementari né per aiuti sulla guardiania. 

L’occasione di accompagnare Alberto Pattini nella presentazione del suo nuovo libro sulla transumanza in questi giorni, ci permette di toccare con mano lo scoramento. E questa sfiducia che parte della Pastorizia innanzitutto, non si ferma a questa ristretta cerchia di imprenditori. Sono persone che suscitano sempre più empatia e portano in dote una nutrita schiera di persone alle quali l’allevamento della pecora risulta sempre più simpatico. 

Difficile dire come evolverà una situazione che si presenta in aggravamento. L’unico dato certo sul tavolo oggi è l’insuccesso della Lega. 

Tanto dal punto di vista giuridico amministrativo che da quello dell’implemento e del miglioramento delle opere di protezione siamo poco lontani dal nulla di fatto.