Investimento di animali selvatici. Una silente carneficina in attesa di tragedie?

Da Michele Dallapiccola

Sempre più persone, anche in questi giorni, finiscono loro malgrado protagoniste di spiacevoli incidenti. Solo una serie fortuita di circostanze non hanno determinato tragiche conclusioni.

L’inverno e il gelo costringono gli abitanti dei nostri boschi ad abbassarsi di quota e a cercare cibo dove la neve è assente o dura poco. Ungulati, soprattutto cervi, sono quelli che più pericolosamente finiscono per schiantarsi davanti al muso dei veicoli. Ma poi caprioli, tassi cinghiali e soprattutto grandi carnivori. In questi giorni anche un paio di lupi in Vallagarina.

Da un punto di vista tecnico si potrebbero fare molte cose per la protezione attiva. La segnaletica ad utilizzo di alta tecnologia potrebbe dare grandi soddisfazioni ad un costo limitato. Le sperimentazioni partite pochi anni fa, da questo governo provinciale sono state mantenute in coma vegetativo. Nonostante le numerose sollecitazioni politiche.

La protezione passiva: gli indennizzi.

Non c’è indennizzo che paghi la salute delle persone. Per fortuna la cronaca non ha dovuto registrare conseguenze collaterali di tenore estremo. Almeno in tempi recenti.

A questo punto la riflessione si concentra sui danni agli autoveicoli che spesso per entità e gravità diventano un vero e proprio dramma per le famiglie. 

Per lungo tempo, la ricca Provincia di Trento ha mantenuto il privilegio di indennizzare i danni da selvatici ai propri concittadini. Già da qualche anno, esattamente come è successo in Provincia di Bolzano, questo tipo di indennizzo è diventato eccessivamente oneroso e dunque eliminato.

Dal punto di vista politico la giunta di allora fu pesantemente criticata. In parte a ragione. La vacuità delle critiche politiche di allora però, è stata certificata da un fatto di oggi. La lega di minoranza, non avrebbe mai voluto togliere questi incentivi. Quando è andata al potere diventando lega di governo, non solo non li ha reintrodotti, ma ha tolto addirittura anche quel poco che era rimasto. Il riferimento particolare è quello ai grandi carnivori.

A chi è stata distrutta l’automobile e ha rischiato la vita, delle schermaglie politiche interessa davvero poco. Va ricordato però che dal punto di vista assicurativo le forme di mini-kasko sono molto diffuse e hanno costi davvero contenuti. 

Vista la numerosità di persone che ancora non conoscono questa opportunità sarebbe estremamente interessante che la provincia si facesse parte attiva. Da un lato potrebbe stimolare le case assicurative a parlarne, dall’altro a promuovere la questione dal punto di vista pratico. Per ora lo abbiamo scritto qui.

Nei prossimi giorni, come operiamo solitamente per ogni nostra proposta, produrremo una specifica mozione per impegnare la giunta provinciale e muoversi in tal senso.


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