Un altro blocco della società. Chi pagherebbe il conto?

Da Michele Dallapiccola

Se avete paura che succedano fatti amministrativi che provochino un blocco della circolazione come è avvenuto nel 20 e nel 21, secondo la mia modestissima opinione, con ogni probabilità potete stare tranquilli. 

E’ vero, nessuno può prevedere il futuro. Io per primo. Ma mentre la scienza affina le sue conoscenze soprattutto riguardo all’efficacia del vaccino e ai meandri della contagiosità del virus, la società si adatta.

E i decreti si susseguono mediando tra i consigli dei medici e i bisogni della società.

E’ sempre più prevedibile immaginare che grazie agli effetti delle immunizzazioni, questa malattia verrà derubricata in una “semplice” influenza. Innanzitutto grazie ai vaccini e alla scienza medica. Secondariamente, a causa di quello che non potrà ancora distribuire la politica: nuovi ristori. Eh sì, perché secondo una terribile evidenza, il Covid ha indebitato tutto e tutti oltre misura.

Chi ha subito pesantemente la crisi?

Precisiamo un fatto: a livello privato ci sono delle categorie economiche che del periodo di crisi hanno beneficiato. Non parlo del settore dell’healthcare, dei disinfettanti e delle mascherine ma di alcuni altri comparti diversi. Non li nomino perchè non meritano il minimo sospetto di biasimo. Se c’era un bisogno, senza prescindere da cristiana etica, andava perseguito e colmato, anche a livello commerciale.

Purtroppo sono sempre troppe le categorie economiche finite invece letteralmente sul lastrico a causa della pandemia. Eppure, per quanto grave fosse la loro situazione c’è qualcuno che l’ha dovuta subire in maggior misura rispetto a tutti. Il sistema degli enti pubblici. Innanzitutto l’Europa attraverso l’erogazione del PNRR agli Stati membri. Poi questi stessi rispetto all’UE ed ulteriormente anche la Provincia Autonoma di Trento per conto proprio. 

Tutti hanno contratto debito. 

Ricorderà di certo ciascuno di noi, quanto allarmante fosse la situazione pre-covid a causa del tanto sbandierato debito pubblico italiano. E ricordiamo sicuramente tutti il malessere che qualche anno fa procuravano gli annunci dello spread superiore a 200 e più o le informazioni della smisurata crescita del debito italiano negli ultimi anni.

Non solo quella condizione non è mutata di una virgola in positivo, ma senza ombra di dubbio ha subito un peggioramento la cui quantificazione definitiva in negativo sarà chiara solo fra qualche anno.

Non è necessario essere un politologo o un sociologo per pensare che le considerazioni dei medici dovranno essere prese in considerazione dalla politica con estremo ottimismo. Edulcorate, forse, anche. So che è grave quello che sto dicendo ma sostanzialmente se ciò avverrà sarà perché con ogni probabilità saranno finite le possibilità pubbliche di ristorare un nuovo lockdown. Tutto rimarrà aperto e si effettueranno restrizioni mirate a singole categorie-caso. Novax per primi.

Così nessuno avrà imposto nulla alle categorie economiche e nessuno avrà la responsabilità di ripagare quanto perduto dalla crisi.

Tenga stretti i ristori chi ha avuto la grazia di prenderli. Si attrezzi per un futuro tempestoso chi ha il coraggio e la forza di farlo. Abbiamo subito gli effetti di una specie di guerra e quel poco di ottimismo che ci è rimasto lo dovremo utilizzare per pensare che dopo ogni guerra arriva un tempo di ricostruzione. Proviamo tutti insieme, umanamente, a puntare su quello.