Lupi, lupi e ancora lupi. Ai tempi della lega.

Da Michele Dallapiccola

Non fa quasi più notizia quella dei continui avvistamenti di esemplari di lupo in prossimità dei centri abitati. In questa prima parte dell’inverno 21/22, si sono fatti sempre più numerosi.

Eppure a voler guardare con occhio scientifico-naturalistico, il fatto è assolutamente normale. Il lupo, protetto da severissime leggi nazionali ed internazionali, si sta riprendendo quella che per secoli, è stata anche la sua terra.

E adesso, l’eclettico carnivoro, si muove senza tanti complimenti. Segue la disponibilità di cibo e la facilità a reperirne.

E il fatto, a volte, è incomprensibile. Dal punto di vista culturale, la nostra cittadinanza non era più abituata alla presenza del lupo. Questo specialmente perchè sono ormai almeno cent’anni che l’ultimo lupo è scomparso dalle Alpi. Ucciso da un’ultima fucilata dopo secoli di sterminio.

Grandi carnivori che dividono.

Che tristezza diranno alcuni, che fortuna vorranno dire altri. E questo perché il lupo è un argomento che spacca l’opinione pubblica in due. A odiarlo c’è quella fitta schiera di persone che sono danneggiate. Ma non solo. A nutrire queste fila c’è anche chi ha paura, chi non conosce, chi non sa come potrebbe reagire questo animale in caso di incontro. 

In realtà, al netto delle ataviche paure e dei danni che purtroppo si possono subire, di timore (almeno per ora ) invece non occorre averne. Ad esempio, nessuno di noi si sogna di aver paura di andare nei boschi per il timore di incontrare la volpe. Sappiamo tutti perfettamente che quando ci si avvicina, questa se la dà a gambe levate. Ed è così che si comporta anche il lupo. 

Questi fatti, ad esempio, questo governo provinciale s’è preso la briga di spiegarli ben poche volte ed a un numero molto ristretto di persone. Per questo lo abbiamo voluto fare noi in una serie di numerose serate informative. (attualmente sospese per ragioni sanitarie).

Sia chiaro per tutti, so che anche il mio partito, il PATT è a favore di una gestione ragionata e garantista della specie lupo. Che ai sensi Comunitari, per espansione e numerosità può benissimo diventare specie protetta e dunque faunisticamente gestita. L’accordo per farlo, ora è possibile proprio grazie ad una legge che ha varato nel suo momento di governo, la n° 9/2018. Per attuarla è necessario varare un Piano la cui approvazione va conquistata con lo Stato e la Conferenza delle Regioni. Andrebbe chiesta fiducia portando ad esempio le buone capacità di gestione della fauna della PAT e degli altri grandi Carnivori.

Allora, vi immaginate quando ora la Provincia presenta come è gestito qui l’orso? O che cosa sta facendo di innovativo per gestire questo e il lupo? Ecco perché aver cercato di nascondere il problema in questi tre anni, il non aver messo un minimo di fantasia nelle iniziative, ha fatto doppiamente male a contadini e cittadini.

Invece noi continueremo a parlare, a spiegare, a raccontare e a lanciare idee. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo se necessario, perché riteniamo che di fronte al nulla che permette di fare la legge (per ora) a lenire il problema possono venire in aiuto soltanto due ingredienti principali: la formazione e l’informazione. Raccontare di che cosa si deve aver paura e di che cosa invece non è necessario temere, come comportarsi, quale atteggiamento mantenere di fronte a questa agrodolce presenza. 

Diverso invece il pacchetto di informazioni e azioni da intraprendere relativo alla presenza del lupo in rapporto agli allevatori. Ma di quello ne avevamo parlato a lungo in più e più di un’occasione anche su queste pagine.

Il più grande rammarico.

Tutta questa condizione di agitazione è stata implementata da sempre da un partito. Quello che “viveva” sotto ai gazebo e che ora è al potere ma si limita a dare la colpa ad altri, scrivendo letterine al ministro. Non è questo un problema che si risolve per corrispondenza poiché la sintesi avviene all’interno delle Stanze romane in accordo col Ministro e con gli altri Assessori competenti d’Italia. 

Diversamente si utilizza (male) la stampa per fare degli spot e raccontare da che parte si sta cercando di raccogliere quel poco di consenso che può garantire limitarsi a denunciare un problema anziché fare qualcosa per provare a risolverlo davvero.

Mi sono sempre chiesto che cosa avrebbe fatto la mia opposizione e cioè la lega, qualora si fosse trovata al governo con questo problema. Oggi finalmente ho la risposta. Continua a fare quello che ha fatto nei 5 anni precedenti: opposizione! Questa volta non più contro la Provincia, visto che la governano loro; stavolta si tira in ballo lo Stato.