Ancora il lupo: il solito argomento che scotta.

Da Michele Dallapiccola

Questo ancestrale carnivoro vive così come lo conosciamo da almeno un milione di anni.

Dalle Alpi però, scompare un secolo fa, sterminato per mano dell’uomo. Si salva in Europa, a macchia di leopardo. Dentro a piccoli nuclei comincia a riprodursi e a moltiplicarsi, protetto da leggi europee e nazionali come un umano, a partire dagli anni ‘70. Nel 2015 l’assemblea degli Assessori alle foreste d’Italia, tenta di far passare il “Piano lupo” nazionale. Viene bocciato. Eppure la ragione di prelievo sarebbe stata del solo 5%. Per dare un paragone, la Francia ai tempi ne stava prelevando il 10%. Ma questa è un’altra storia. 

A quel punto, persa ogni speranza nazionale, il Trentino si concentrò sugli strumenti che poteva permettergli l’Autonomia. Nel 2018 riuscimmo a far approvare una legge provinciale che in accordo con Governo nazionale ed Ispra avrebbe potuto permettere una strada trentina. Avrebbe. Perché quella legge oggi è ancora lì, inevasa. E chi allora da minoranza ne invocava l’adozione, oggi al governo del Trentino, col dovere di attuarla, la lascia esanime in un cassetto. 

Sappiamo che il passaggio che ne autorizzi un regolamento d’attuazione passa da un accordo con Ministero e Ispra. Ma sappiamo anche che sparare – anche solo a livello locale – sarebbe solo un blando palliativo. Al posto di ogni lupo ammazzato ne arriverebbe un altro. E questo perchè mai e poi mai si potrebbe pensare di sterminare il lupo come il tempo che fu. Non lo permetterebbe l’Europa che colpirebbe chi sgarra a suon di sanzioni milionarie. La cultura animalista e ambientalista in sede comunitaria, piaccia o no, è preponderante. E non si discute.  

Eppure ci sono attività che potrebbero mitigare l’impatto della presenza di questo carnivoro sulle popolazioni locali. Ma nel frattempo le uniche azioni che passa il convento/giunta provinciale sono le riunioni del Comitato Sicurezza. Con tanto di comunicati stampa che ci ricordano che la colpa è di Roma!

Per questo motivo i trentini non capiscono. Perché i trentini, o almeno quella parte di loro che ha votato lega, lo ha fatto per vederli governare e provare a risolvere i problemi. Mica per sentirsi raccontare di chi è la colpa se le cose vanno male. 

E questo è forse l’insuccesso dell’amministrazione leghista più eclatante. La presenza del lupo sembra proprio qualcosa di problematico perché lasciato a se stesso anziché gestito. 

Nel frattempo, aumentano i conflitti sociali e le divisioni tra chi vede il lupo come un elemento naturale e chi invece ne ha paura o peggio ancora ne deve subire la dannosa esperienza. 

Perché non si attiva una massiccia campagna di informazione e prevenzione? Perché non si aumentano i servizi di guardiania, i cartelli informativi, le riunioni sul territorio, i monitoraggi di questi animali? Fa paura, metterci la faccia forse?

 

Vanoi: 7 lupi, ripresi insieme. Una rarità.


Chiusi nel palazzo, trincerati dietro alle telecamere, assenti dalle riunioni pubbliche (col covid che ne fornisce un’ottima scusa) lasciano il caso a governare le cose. E queste, come insegna la fisica, lasciate a se stesse tendono all’entropia.

Foto di copertina: uno dei primi avvistamenti di lupo sul Calisio ormai 6 anni fa.