Elezione di Mattarella. E’ prossimo il tramonto della politica?

Da Michele Dallapiccola

La politica nazionale ha giocato le sue carte. Ma la partita non si è certo chiusa così. Finirà per influenzare anche il livello locale, specialmente quello di chi ha a cuore l’Autonomia.

Su questo ho provato fino all’ultimo a tacere. Il rischio di sconfinare nella banalità era praticamente certo. Alla fine non ho resistito, sento il dovere di esprimere un pensiero. 

L’elezione di Mattarella a Presidente della Repubblica non meritava tutta questa gogna mediatica. 

Tuttavia voglio uscire dal coro delle persone arrabbiate con una piccola premessa. Il valore della democrazia lo impone, obbliga quasi ad investire 7 giorni di pene e discussioni in Parlamento. Un risultato sbagliato, sull’orizzonte temporale di un settennio, avrebbe infatti potuto provocare danni incalcolabili. Cito, tra tutti, il rischio di ri-perdere la recentemente, rinnovata credibilità in Europa. La domanda che ci dobbiamo porre invece è un’altra.

Perché le persone si sono sentite offese dal comportamento dei nostri politici?

Probabilmente da un’attitudine negativa prevale su tutte: la diffusa incoerenza della politica e dei politici. E’ questa la condizione che più di altre ha minato la reputazione di un’intera classe politica. Abbiamo sentito dire tutto e il contrario di tutto. Indirizzati dai like e dai sondaggi, abbiamo assistito a continui cambi di casacca ed opinioni, tanto dei leader, che di interi movimenti. Gli stessi che, sono convinto, verranno puniti dai pronostici e dalle urne del nostro futuro prossimo.

Non farà eccezione la compagine trentina visto che uno tra i leader più discussi di questa kermesse presidenziale è stato proprio Salvini e la sua lega. La stessa che nel 2018 anche qui in Trentino, nel tentativo di amministrarlo, aprì una sua “filiale”.   

E sono proprio loro quelli che sul web lasciavano indelebile memoria dei loro pensieri riguardo a scelte come quella odierna.

Sui social si esprimevano, dai social sono stati colpiti.

Sono troppe le persone che hanno conservato memoria di quanto dichiarato alla rampante ricerca del consenso. Sputavano nel piatto dove oggi si dichiarano felici di mangiare. Lo “shitstrom” sui post domenicali di Fugatti ne è una triste riprova. 

Ci saranno ripercussioni sulla politica locale?

Con ogni probabilità sì. Del resto, come può un autonomista legato al Trentino, ai valori dell’autogoverno e alle proprie radici, pensare anche solo lontanamente di collaborare con questa politica? 

I partiti non potranno rimanere impassibili davanti a questi scossoni. Comportamenti come quelli di questi giorni avranno sicuramente un peso sulle decisioni da prendere per il futuro del Trentino. 

Nel 2018, il PATT rifiutò di abbracciare la lega a costo di rimanere all’opposizione, in minoranza per i cinque anni successivi. Oggi, sono orgoglioso della scelta che fece il mio partito. A QUESTO LINK potrete leggere l’opinione del nostro Segretario Simone Marchiori. Io sono sempre più convinto che molti altri movimenti troveranno la stessa forza di reagire costruendo una valida alternativa. E stavolta senza litigare tra loro.