L’insostenibile leggerezza dei numeri. Della Valdastico.

Da Michele Dallapiccola

Prova a darli la Giunta provinciale, quei numeri.

Dovrebbero essere quelli dirompenti; quelli che da soli codificano il valore di una scelta.

Come fa il segno clinico per una diagnosi. Si dice patognomonico. Quando da solo basta a portare il medico a dire che è presente la tal malattia. Qui con questi numeri (sul dato di calo del traffico) si esce sulla stampa e si posta pure sui propri social.

Valdastico come la vuole la lega? 6500 veicoli in meno al giorno?

Ma se sono oltre 45 mila i veicoli rilevati all’entrata est della galleria dei “Crozi I” in direzione Trento?Invece, quelli rilevati alla stazione di Grigno sono meno di un terzo.

Ecco perchè uno slogan apparentemente efficace, fatto di una sola cifra, crolla sotto il dramma della sua superficialità.

La Valdastico è necessaria. Ma a servizio della Valsugana!

Rispetto ai reali bisogni dei distretti di Levico e Pergine, i numeri del miglioramento della proposta del Carroccio locale sono troppo bassi. Va infatti rilevato che la soluzione “fugatti” inviterebbe comunque il traffico pesante proveniente da Bassano a prendere la Valsugana. Innanzitutto perché questa, per legge deve rimanere gratuita.

E poi, con l’ipotesi di connessione a Rovereto sud, tutti i veicoli pesanti diretti al Brennero continuerebbero a salire per questa arteria. Oltre ad essere la via più breve, eviterebbe loro il pedaggio di un tratto di A22.

Una situazione insomma dove tutto il nord est continuerebbero a transitare qui. Fatto che invece non accadrebbe se si portasse avanti il progetto di bretella come pensata fino a pochi anni fa: Sperstrada gratuita da Piovene Rocchette con lo sbocco a Trento sud. 

Nel frattempo nel disegno leghista si allargherebbe anche la SS47. Così, con sessanta milioni di euro investiti in asfalto per i camion dal veneto anziché in sviluppo locale, la scorrevolezza per chi sale dal nord est italiano sarebbe garantita. Non sorprende se a fare questo ragionamento è un partito di sistema nazionale. Quello della lega italiana, trentina, veneta. Peccato che tutte queste manfrine ci porteranno alla fine della legislatura senza nulla di fatto. La lega alla Valsugana avrà fatto buttare via 5 anni. Un tempo in cui si poteva proseguire con l’ipotesi che finora era arrivata al maggior grado di concretezza.

Un danno come questo il collegio elettorale più salviniano del Trentino non se lo meritava.