Il Lupo al Muse: Life Wolfalps EU prova ad aiutare la società.

Da Michele Dallapiccola

Temevo un taglio animalista ambientalista. C’è stato piuttosto un confronto responsabile ed equilibrato. Un argomento così delicato lo richiedeva.

Il messaggio di fondo si è compreso dal senso (assai articolato) della serata. Sarà difficile aspettarsi soluzioni ai patimenti degli allevatori attraverso drastici provvedimenti amministrativi. Troppe, le spinte contrarie dal livello politico europeo e nazionale.

Ma se rifarsi agli abbattimenti diventa poco probabile, pensare invece di veder moltiplicata l’informazione e la formazione risulta sostanziale. Con l’attesa per un momento in cui le protezioni per greggi e mandrie si possano dire davvero tali, sempre troppo lunga. Penso a supplementi di asset da protezione. Riapri, recinti, protezioni che utilizzino l’high tech. E poi guardiania, a supporto ed aiuto ai pastori. Perchè la politica tergiversa tanto? Questo interrogativo il convegno non l’ha affrontato.

Eppure, a mio avviso, chi ha il compito istituzionale di tutelare il lupo, chi ama il lupo, tutte queste persone non possono pretendere che a far la guardia al lupo ci debba stare il pastore da solo. A lui il compito di custodire le armenti, alle istituzioni quello di badare alla specie lupo. 

Tra tutte le frasi forse la più interessante è di Luca Giunti, autore di un recente interessantissimo testo:

“Non possiamo pensare di tutelare il lupo se non riusciamo a spiegare a chi lo ama come si sente il pastore e quali problemi deve gestire a causa della convivenza.”

La strada, insomma, si presenta ancora lunga ed accidentata.