La Provincia prosegue col metodo del “divide et impera”. Questa volta è toccato alle api

Da Michele Dallapiccola

Poteva passare sotto tono lo strappo della politica con un ambito zootecnico piuttosto circoscritto ma non per questo poco importante: l’Apicoltura. 

Che fosse un mondo col quale non è facile individuare un punto di convergenza lo posso testimoniare per la mia diretta esperienza.

E me ne assumo le giuste responsabilità di ex amministratore. Toccai con mano nella veste di assessore, quanto fosse policomposito e variegato, nella sua sostanza, il comparto del quale stiamo parlando.

Formato da professionisti ed hobbisti portatori di esigenze diverse, ha sempre fatto fatica a farsi capire fino in fondo dalla politica.

Il protocollo firmato l’altro giorno (QUI IL LINK DELLA NOTIZIA) tra Provincia ed imprese, sembrava quasi la quadratura del cerchio. Sembrava. Era invece un tentativo di mascherare un accordo bilaterale basando la narrazione su un equivoco di fondo. L’Associazione apicoltori trentini rappresenta una realtà legata prevalentemente al capoluogo e dintorni rispetto alla loro Federazione ben più rappresentativa dell’intero territorio provinciale. I soggetti coinvolti, avrebbero potuto fare uno sforzo di coinvolgimento in più, soprattutto perchè, le rimostranze arrivano da un gruppo di persone stimate e preparate. Avrebbe forse potuto fare qualcosa la giunta provinciale. Ma anche stavolta l’acuto nel coro non si è proprio sentito. Peccato. E peccato anche che ad andarci di mezzo è il mondo dei frutticoltori che delle api hanno un vitale bisogno. 

Ancora una volta la dimostrazione che i (pur benvenuti) contributi per riparare ai danni da stagione avversa a nulla servono se non adeguatamente accompagnati da un opportuno lavoro di intelligence politica. Ciò del quale hanno bisogno i settori in crisi è unità e collaborazione. Fatti che si possono verificare solo con un’intensa attività di mediazione e collaborazione con le imprese.

In videoconferenza o per decreto a cose fatte, sarà difficile riuscire a rimediare.

Attraverso un’interrogazione, chiederemo alla giunta provinciale quali saranno le iniziative che intenderà intraprendere al fine di coinvolgere anche la Federazione delle associazioni apistiche nelle prossime decisioni od iniziative che riguardino il settore.