Arrivano i nostri! Ma il tifo delle parti sociali per il governo in carica è proprio una novità.

Da Michele Dallapiccola

Dalla mia precedente esperienza in giunta provinciale porto con me un ottimo ricordo di collaborazione con le cd. “parti sociali”.

I rappresentanti di istituzioni, professioni, imprese, pubbliche amministrazioni, organizzazioni e associazioni di categoria sono da sempre una risorsa per chi governa. Con loro si concordano provvedimenti e si accolgono o respingono critiche. La direzione normalmente è “centripeta”, perché è il governo politico a trovarsi al centro del percorso di scelte e provvedimenti. 

Per questi motivi – a mio parere – nei giorni scorsi ha incuriosito non poco la presa di posizione di una delle più grosse associazioni provinciali d’impresa. In un gesto visto poche volte nella storia (a mia memoria mai) è uscita sulla stampa in soccorso del governo provinciale. E’ anche vero che un membro di giunta provinciale è anche un loro associato. Vien da chiedersi se non sia stata percepita una sua debolezza politica verso la quale il suo presidente ha sentito il bisogno di correre in soccorso?

Due fatti curiosi

La prima delle uscite riguarda un intervento di sostegno all’iniziativa del Concerto di Vasco Rossi. Evento al quale la giunta pare credere con particolare vigore. Eppure, sommersi dalle critiche hanno ricevuto soccorso dall’associazione in parola. Snocciolando cifre e numeri figli di un ottimismo post pandemia mai visto prima, si son lanciati ad annunciare inimmaginabili guadagni. Per tutti!

I conti si faranno alla fine, ma cosa porti un evento del genere lo si può già immaginare. A Campovolo qualche anno fa, ad esempio, con il doppio delle persone di qui, pare che le entrate a consuntivo siano state molto meno della metà che qui viene stimata/sperata.

Eppure, qualcuno che guadagnerà sicuramente c’è: lo staff del famosissimo artista. Con una Provincia che si è assunta tutti i rischi di impresa e che pagherà (lautamente) tutto pare che stiano proprio dormendo sonni tranquilli. Intanto l’aspetto di San Vincenzo per ora più che ad una Arena musicale pare assomigli ad una discarica di inerti. 

La seconda uscita stampa interessante, ha riguardato l’invettiva verso una malcapitata APT. Rea di voler mantenere con orgoglio un propria indipendenza al punto da aver ricevuto importanti finanziamenti da aziende private del posto, proprio come è accaduto ad esempio a Rovereto.  

Parliamo della Val di Non. Già qualche giorno fa la stessa APT era stata oggetto di pesanti critiche dal presidente dell’APT, vicina: l’armonizzante. Si perché la fusione di turno con relativo smembramento, la lega nella sua riforma del turismo la nomina con questo eufemismo; armonizzazione.

E son sempre gli armonizzatori, ad addurre come motivazione l’insoddisfazione di alcune imprese turistiche dell’Alta Valle da sempre critiche contro il sistema. Posso testimoniare che parliamo di stimatissime aziende che sono però afflitte da una lunga tradizione di insofferenza. Non hanno mai accettato, nemmeno nella scorsa legislatura, nemmeno attraverso proposte di favoritismo locale dalla politica provinciale che ha più volte cercato insieme agli amministratori locali di trovare un punto di incontro.

Per fortuna si tratta di imprese e di una zona che hanno da sempre saputo comunque valorizzare in proprio le loro peculiarità. Tirarle di mezzo oggi e così, sa proprio di strumentale. Anche perché se è vero che i problemi ci sono e si deve cercare di risolverli, ciò non accade certo con armonizzazioni imposte dai palazzi provinciali o, peggio, riorganizzando tutto da Malè anziché da Cles.

Fortunatamente le persone in Val di Non sono sostenute dallo stesso orgoglio che in Vallagarina ha permesso all’APT di rimanere indipendente. E’ grazie a questa rinomata forza d’animo che sapranno trovare le miglior soluzione per il loro futuro. Insieme agli armonizzatori.