Tutti cercano il Patt. Dev’essere proprio un partito che piace?

Da Michele Dallapiccola

Nell’emiciclo provinciale, in questo particolare momento politico, il PATT sta occupando una posizione di opposizione in minoranza.

La sua rappresentanza regionale si colloca invece in maggioranza soltanto per un’esclusiva ragione: il rapporto preferenziale che lega da sempre il nostro partito all’SVP.

Ma se i momenti decisionali a livello regionale sono ridotti al lumicino, in Provincia piuttosto, le battaglie politiche sono pressoché quotidiane. Nel suo compito istituzionale il Gruppo consiliare non si è mai tirato indietro. Esegue la sua attività di controllo e di proposta in maniera puntuale e decisa, pur con qualche legittimo distinguo. Per altro, tale condizione è fatto comune a vari componenti di Gruppo consiliare di maggioranza od opposizione che siano. Da qualche tempo, le nostre azioni di proposta o di denuncia di difetti più o meno malcelati, hanno cominciato a determinare qualche riscontro inaspettato.

Attraverso i media, la destra provinciale e quella regionale si son fatte particolarmente sentire. (Quest’ultima forse eccessivamente afflitta da un narcisistico sproloquio giornalistico.) L’invito è ad aderire a ragionamenti di collaborazione politica. Per altro, affinità col mondo autonomista le avevano già manifestate anche le altre forze dell’emiciclo. Per intenderci, quelle appartenenti ai movimenti centro-democratici. Tutte queste considerazioni, a mio modo di vedere, significano soltanto una cosa: il Partito Autonomista è un partito che piace. Che sia per stima o piuttosto per mero interesse numerico, pare che gli Autonomisti siano ora diventati fondamentali per assicurarsi le migliori chance per chiunque per tornare oppure rimanere al governo della Provincia.

Il prossimo 3 aprile il Congresso del Partito autonomista confermerà il segretario politico uscente. È la figura che detta la linea del Partito. Nell’organigramma del movimento, il presidente non ha infatti nessun ruolo politico quanto piuttosto funzione di garante. Da lì, prenderà avvio una stagione di avvicinamento alle elezioni nazionali e provinciali. Sono sicuro che saprà effettuare le migliori scelte nell’interesse dei trentini attraverso l’impegno delle persone che lo animano.

Per quanto mi riguarda, ho le idee chiare. Per questo continuerò orgogliosamente ad interpretare in maniera piena e responsabile il mio ruolo di consigliere d’opposizione a chi ora sta governando in Trentino.