Rivoluzione faunistica in Provincia. Chi si occupa ora del recupero animali selvatici in cagionevole stato di salute?

Da Michele Dallapiccola

Nei giorni scorsi la stampa ha raccontato della liberazione di tre caprioli precedentemente recuperati da un cattivo stato di salute.

Uno dei soggetti, visto da vicino.

Pare però che siano stati messi in libertà – e c’è da augurar loro che sia accaduto questo – in circostanze quantomeno curiose. L’episodio potrebbe apparire normale, più che giustificato dal responsabile del Servizio. E’ però accaduto in concomitanza di un particolare che stimola davvero i pensieri più vari. 

Sarà stata la fretta di evadere un ordine, sarà stato per risultare il più ligi possibile alle direttive impartite, fatto sta che il personale incaricato dal Servizio devessere partito da casa senza le chiavi della struttura.

Tuttavia, una volta giunti alla stazione forestale di Cavedago gli indomiti operatori si sono comunque avventati sul cancello. I gentili ungulati ivi detenuti dovevano essere liberati a tempo zero dall’ordine!

Il resto è cronaca.

Pare non ci sia stata altra strada che divelgere i lucchetti. Così è stato e i caprioli ora non sono più nel recinto. Non è dato sapere se caricati altrove o guardati scappare nel bosco adiacente. Siamo comunque nel territorio del Parco, va comunque bene. Un unico neo parrebbe essersi verificato nella concitazione della fuga: nel recinto sarebbe stato trovato del pelo e del sangue.

Non scomoderemo Hitchcock per paragonare i termini di questa vicenda. Anche se questa strana concatenazione di piccoli eventi mette in luce un aspetto sul quale questa amministrazione provinciale sembra aver glissato: il recupero dell’avifauna selvatica. Da sempre fiore all’occhiello del sistema ACT/servizi forestali forse insieme anche al centro gestito dalla Lipu, sembra ora trattarsi di impegno messo in discussione. Al Casteller sembra non esserci più nessuna struttura né nessuno che si dedichi a questo dispendioso quanto utile servizio di civiltà e qualità ambientale. 

Per contro questa giunta provinciale sembra aver abbandonato i ripari e le recinzioni degli selvatici feriti in genere. Invece si è evidentemente dedicata a ben più poderose strutture  riservate ad orsi impenitenti. Su quelli sì è letteralmente accanita arrivando a spendere cifre enormi.

Si tratta degli stessi personaggi politici che in altre precedenti vesti, nel ruolo di oppositori, avrebbero definite folli. 

Per questi motivi abbiamo voluto interrogare formalmente la Giunta per sapere:

  • Come mai risultava così impellente liberare puntualmente i caprioli nel recinto con tutta l’apparente urgenza del caso, al punto da impedire al personale di attendere il recupero delle chiavi della struttura?
  • Quali, dove, e da chi sono gestite le strutture attraverso le quali la Giunta provinciale adempie alle vigenti norme nel compito di recupero della fauna selvatica ferita o in cattivo stato di salute?
  • E’ intenzione della Provincia dare corso all’intenzione delle autorità locali di ampliare l’opera di custodia dei selvatici? Ed in caso affermativo chi la gestirebbe?
  • Infine, a ristoro di una semplice curiosità fattuale: sono state reperite le chiavi del lucchetto che teneva chiusa la struttura?