Dell’Ovale di Pinè ed altri sogni. Con il volgere al termine della legislatura, la lega impara la differenza tra il dire e il fare.

Da Michele Dallapiccola

L’amministrazione comunale di Baselga di Pinè va senz’altro apprezzata e con essa, il suo Sindaco. Difende a spada tratta una propria idea di sviluppo territoriale tutta improntata al rilancio dell’Altopiano che sta provando ad amministrare. 

E come darle torto? E’ suo, il compito e fa parte degli obblighi di un’amministrazione comunale che si rispetti, accogliere e promuove le opportunità che vengono offerte dall’esterno. Non è colpa sua se le opere di ammodernamento del nuovo ovale su ghiaccio in vista delle prossime Olimpiadi e di alcuni nuovi tratti stradali dal valore di qualche milione di euro sono prospettate dalla lega al governo del Trentino, come facili da realizzare.

A tal proposito però sono sempre più numerose le persone che cominciano a porsi più di un dubbio riguardo alle promesse del dinamico duo F&F (Fugatti e Failoni). Ma paradossalmente è forse stata la proposta di Fincantieri a contribuire maggiormente allo scoperchiare la pentola dei dubbi.

L’ottimo è nemico del buono. 

Se investire 180 milioni predisponendo l’opera in due o tre anni può sembrare fantascienza, considerare “minimale” un intervento da quaranta milioni è comunque un pensiero da inesperti quando non addirittura da sprovveduti sognatori. 

E poco conta un’amara verità. L’attuale piastra ha bisogno di una manutenzione considerata minimale perché del valore di quindici milioni. Ma non basta! Questa caparbia amministrazione provinciale, insiste per spacciare come fattibile un appalto niente meno che dal valore di quaranta milioni.

Di quel genere di appalti che si riesce a far partire solo con un paio di legislature davanti. Di quelli che valgono 10, 20, 30 milioni fermi, bloccati ritardati, ritirati, la lega ne ha collezionati una serie. L’ultimo è il quartiere fieristico della Baltera a Riva ma poi: lo svincolo di Trento nord, le terme di Levico, quelle di Comano, l’ospedale di Cavalese, il viadotto di Canova, lo svincolo dei Spini, la San Martino-Passo Rolle. Per non parlare delle opere stradali importanti. Oltre alle varianti di Cles e Pinzolo, dove tutto era praticamente pronto, ci sono le fandonie di Valdastico e raddoppio della SS47.

Ho citato qualche opera milionaria a memoria.  Alcune stralciate e altre ferme al palo. Sarà tanto se questa lega finirà la legislatura con qualche rete arancione messa lì in fretta e furia pur di poter dire di aver inaugurato qualcosa.

E quindi in Pinè, anche se si decidesse di partire subito vivendo il miracolo di non incorrere in qualche ricorso o contestazione in sede di gara, prima di un anno o due sarebbe utopico pensare ad avere almeno il nome di una ditta che esegua i lavori. Senza contare che questa avrebbe poi un anno di lavoro per realizzare un’opera che a Torino, per venire ultimata vent’anni, fa ne impiegò quattro. E è lì pronta che aspetta

Non basta. Non contenti delle proposte da libro dei sogni, ad un certo punto del loro mandato i leghisti tanto comunali che provinciali, spacciavano per realistica la possibilità di realizzare un nuovo tracciato stradale di collegamento Montesover – Molina di Fiemme.        

La situazione attuale

I previsti lavori di potenziamento riguarderebbero una struttura che attualmente incassa poche migliaia di euro all’anno (pare 3000!) ma ne “consuma” alcune centinaia di migliaia (pare 400mila): di soldi pubblici. Verrebbe da dire che l’attrattività generata in previsione e la capienza fino a 5000 posti, potrebbero costituire la svolta per il futuro. Porteranno davvero questo fiume di persone? Passerebbero tutti dalla stretta di Nogarè. Col semaforo. Specialmente nei giorni delle olimpiadi.

Ma vogliamo proseguire con gli interrogativi? Quanti posti letto turistici in più si genererebbero? Che attrattività commerciale di contesto si potrebbe insediare in forma permanente nella località grazie ad una enorme kermesse, certo, ma della durata di quindici giorni?

La lega deve metterci la faccia 

Io le risposte alle domande sopra non le ho. Forse le ha chi ora governa il Trentino. Di certo questa decisione non può rimanere relegata alla veste di battaglia politica, allo scontro: ovale sì, ovale no! Ci sono previsioni serie? Dati certi? Gare in fase di predisposizione?

Invece, qui in Altipiano, sembra quasi che di gara, una ci sia già stata: a chi la spara più grossa!