Allarme moria di avannotti. Perché la politica fa spallucce?

Da Michele Dallapiccola

Qual è il confine per definire un essere vivente senziente animato oppure qualcosa del quale non curarsi.

Di certo nella filogenesi i pesci occupano lo scalino più basso. Prima di tutto gli esseri viventi sulla terra centinaia di milioni di anni fa cominciarono ad abitare proprio le acque. Ma oggi – ancora oggi – sono il più grande contributo alla biodiversità.

E anche in Trentino le acque dolci, scroscianti o anguste dei laghi, dei fiumi e dei torrenti sono popolate di vita. È vero che i pescatori ne approfittano. Del resto, insieme ai cacciatori sono gli eredi della più antica attività dell’uomo. Anche in Trentino sono però contraddistinti da un grande senso di responsabilità. Grazie all’autonomia hanno da sempre costruito un esempio di rispetto e di equilibrio della popolazione dei pesci nelle acque. La gestione degli incubatoi ne è il più nitido esempio.

Una norma dissennata solo per il Trentino.

Da qualche mese, una norma dissennata tiene in scacco i pescatori e la biodiversità che si è generata nei secoli. Fatto, quest’ultimo avvenuto anche perché le nostre montagne sono sempre state abitate e le nostre acque da secoli pescate e ripopolate.

Di fatto oggi, è invece impedita la liberazione in acqua di alcuni milioni di avannotti utili a ripopolare le nostre acque. Nel resto d’Italia si è trovata una soluzione. Invece qui l’autonomia è usata al contrario e unica provincia d’Italia tutto è ancora bloccato.

Intanto in questi giorni, negli incubatoi gestiti volontariamente dalle associazioni dei pescatori trentini, stanno crescendo di dimensione. Si stanno costruendo delle condizioni di sovraffollamento. Un po’ alla volta ma costantemente confluiscono sempre più in una diffusa generalizzata moria. È questo un aspetto che dal crudo legislatore ed dalla politica provinciale sono stati ignorati. 

È prevalsa l’indecisione e l’incapacità di assumersi la responsabilità proprio da parte del governo provinciale. Quel Trentino autonomo già fautore della Carta ittica, primordiale elemento di eccellenza e qualità nella cura della biodiversità dei nostri fiumi è l’unico luogo in Italia dove la deroga per un’indecisione tutta responsabilità partitico politica non è ancora presa.

I pescatori stanno per inscenare una protesta senza precedenti ma non c’è davvero nessun dubbio da che parte stare.