Si sono chiuse le iscrizioni al bel progetto PASTURS.

Da Michele Dallapiccola

Ecco, non scervellatevi a domandare di che cosa si tratta perché tanto in Trentino non si sono mai aperte! 

Comunque, per i più curiosi due parole le possiamo proprio fare. L’iniziativa è l’esito di una felice intuizione di un gruppo trasversale di persone che sta prendendo sempre più piede sulle montagne italiane e non solo. A QUESTO LINK trovate tutte le info del  caso.

Si basa su una semplice osservazione. La gestione del lupo è bloccata su un profilo più che protezionistico. Le spinte ambientaliste sono pesantemente a favore del lupo. Dai governi locale e centrale non arrivano ipotesi di soluzione diversa da quella attuale. Un rimpallo di responsabilità ed un colpevole attendismo.

A livello locale, le risposte hanno ormai assunto toni parossistici. 

“Colpa di Roma, problema difficile, massima vicinanza…” Sono queste le uniche parole che la giunta provinciale è capace di ripetere davanti all’ennesimo nulla di fatto per il lupo. Esattamente come succede per il settore latte (A QUESTO LINK LE NOVITÀ DAL SUDTIROL), in altre regioni, anche sul lupo si danno più da fare che in Trentino. 

Come? Si è osservato che la presenza umana fa rumore e tiene così un po’ più lontani i predatori. In un periodo dove emerge come novità, la parsimonia da parte della Provincia Autonoma di Trento, finisce per farne le spese essa stessa attraverso la propria reputazione. Un tempo faro e modello di gestione faunistica autonoma, oggi svilita da trascuratezza amministrativa quando non negligenza.

E intanto si avvicina l’ennesima estate con sempre più lupi sulle nostre montagne.