Ieri abbiamo parlato della gestione dei grandi carnivori in generale. Il lupo però merita una riflessione particolare.
Perché se l’orso può dare problemi solo attraverso qualche particolare soggetto, il lupo agli allevatori pace non ne riserva mai. Un adulto può arrivare ad aver bisogno di una media di tre chili di carne al giorno. Aspetta paziente il pascolo dei domestici come momento di abbondanza di cibo facile e a buon mercato (di fatica). L’allevamento ovino ne è praticamente bersagliato ma abbiamo visto che ormai non disdegna bovini ed equini seppur di piccola pezzatura.
Che fa la politica?
Abbiamo visto che la tecnica di questo governo locale di dare la colpa a Roma o farsi dare permessi speciali dal Comitato per la sicurezza sono autentiche panzane.
Abbiamo anche capito che qualche esemplare prima o poi potrà essere abbattuto. Va approvato un Piano Lupo nazionale che passa da trattative e diplomazia interregionale delle quali, questa maggioranza provinciale ha dato pessimo esempio di sé.
E’ solo questione di tempo, come è già avvenuto in altri stati Europei. Cito Spagna, Francia e Slovenia. Proprio perché lì sono partiti da tempo e possiamo già vedere gli effetti di una timida attività di prelievo. Piuttosto scarsi per gli allevatori. Il prelievo chirurgico di qualche esemplare fastidioso è molto utile al morale della comunità e poco all’eliminazione delle predazioni.
E mentre arriva il piano lupo?
Ne abbiamo parlato tante volte. La ricetta è complessa e si articola in un mix di tante cose:
- Aumentare gli investimenti in prevenzione e formazione.
- Aumentare e migliorare la fornitura di ripari per pastori.
- Attivazione di una rete di volontariato o lavoro giovanile per fornire ai pastori il supporto gratuito di attività di custodia.
- Sviluppare progetti innovativi di monitoraggio attraverso radiocollare.
- Sviluppo di strumenti di innovazione tecnologica per valutare digitalizzare la guardiania. (sensori, telemetria, etc…)
Fem, Fbk, Unitn. Sigle di Istituti qualificatissimi, rinomati a livello internazionale, dove lavorano migliaia di persone e girano milioni di euro. Perchè non tentare ancora una volta e provare a costruire qualcosa insieme alla Pat in tal senso?
So per esperienza che far produrre qualcosa di concreto è difficilissimo. Esiste un timido primo tentativo di collare che gli istituti sopra elaborarono la scorsa legislatura. Ci impiegarono quattro anni e finì miseramente in un cassetto dove ora lo tiene questa maggioranza. Perché non provare a ripartire da lì per stupire il mondo? O il Trentino prova a farlo soltanto coi concertoni?
Infine un suggerimento per una riflessione collettiva.
Ai proprietari degli animali va il compito di custodire il proprio bestiame. Il Lupo invece appartiene alla collettività. Chi lo ama è giusto che possa continuare a farlo e a vederlo protetto. Incaricando la collettività stessa e non certo i pastori di custodirlo.
Nella foto di copertina un lupo filmato in queste ore a Moena.