Quant’è bella la vita in funivia? La Provincia delle promesse a fune.

Da Michele Dallapiccola

Li chiamano mezzi di trasporto alternativo, per la mobilità sostenibile o anche solo impianti a fune. Sono a servizio delle piste da sci o semplicemente di una località.

In Trentino sono 227 gli impianti censiti alla fine del 2020 e servono circa 800 km di piste. Abbiamo anche un laboratorio provinciale, il LATIF a Ravina di Trento, rinomato a livello europeo. Testa le funi in termini di resistenza e senescenza degli impianti in fase di loro revisione. È un sistema che nel suo complesso funziona. E’ al servizio delle società impiantistiche che in Trentino garantiscono PIL e reddito diffuso.

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Oggi sono un punto fermo della nostra economia in condizione di equilibrio finanziario più che in ordine. Non è sempre stato così. Attraverso uno sforzo straordinario, la scorsa legislatura venne fatta attività di revisione della partecipazione pubblica nelle società. Complessa ma efficace. Tanto che oggi, tutte le località del Trentino possono guardare con fiducia al proprio futuro. 

A questo link l’articolo del 2016

I problemi sono per chi dovesse oggi partire o ripartire per nuovi pesanti investimenti che non riguardino migliorie ammodernati o sostituzioni. Di fronte al cambiamento climatico, ad incertezze finanziarie globali e abitudini del consumatore che mutano c’è di che riflettere. L’amministrazione pubblica non può permettersi di tenere la testa bassa come un toro nell’arena e continuare come se nulla fosse successo. Investiti milionari, di certo affascinanti e suggestivi nel loro utilizzo ideale, stanno diventando di difficile realizzabilità ed ancor più difficile sostenibilità.

L‘attuale governo provinciale invoca i fondi del PNRR come una la manna caduta dal cielo. Risponde positivamente a qualsiasi proposta arrivi imputando il relativo finanziamento a questo fantomatico fondo nazionale, il PNRR.

Sembra quasi che la lega abbia trovato il pozzo di san Patrizio o che a Roma o a Bruxelles abbiano dimenticato accesa la macchina per stampare i soldi. Sarcasmo a parte, come gruppo di opposizione ci sentiamo di suggerire alle comunità coinvolte uno spunto di riflessione.

Ci vorrebbero altri due PNRR per finanziare tutto quello che è stato promesso.

Figuriamoci adesso, che manca un anno appena alla fine del mandato amministrativo. Va pesantemente diffidato di ogni promessa ad eccezione di quelle poche già impegnate. Iniziative, per altro, che ascrivono ai bilanci futuri post 2023 

Spesso abbiamo imputato a questa giunta, scarsità di visione. In effetti questi sogni potrebbero rivestire valenza. Se solo ci fosse dietro un disegno complessivo di turismo. Da qui il beneficio del dubbio che solo parzialmente mitica la sensazione di veder canzonate le comunità coinvolte.

Staremo a vedere.

Per chi fosse interessato, qui a seguire l’elenco degli impianti a fune provinciali correlato di alcuni dati aggiornato al 2020: