La cultura nel paesaggio, appartiene a ciascuno di noi. Grazie a chi la sa valorizzare.

Da Michele Dallapiccola

Nell’articolo di ieri abbiamo preso in considerazione il nostro Trentino attraverso uno sguardo d’insieme. Abbiamo parlato infatti di paesaggio. Al netto della bellezza della nostra meravigliosa ma limitata terra, a comporre l’aspetto del nostro paesaggio contribuiscono i manufatti.

Capita allora, neanche troppo raramente, di imbattersi in edifici, o prodotti di attività umane che portano, forti, i segni del tempo e della cultura che ce li ha tramandati. Il Parco Guerrieri Gonzaga a Villa Lagarina è uno di questi. A me è capitato in una recente visita, ospite di uno squisito Marchese Carlo. Della Famiglia Guerrieri Gonzaga appunto. 

Con un ammirevole atto di coraggio, queste persone si sono dedicate al recupero dello storico parco monumentale. A colpire la modestia dei nostri ospiti, accompagnatori, curatori e proprietari. Non lascia indifferenti nemmeno la cura maniacale dei particolari. Scende fin nei minimi dettagli la manutenzione delle pertinenze della villa, delle Scuderie, della limonaia della cantina e infine del monumentale parco, giustappunto. 

L’armonioso compendio è frutto di un atto d’amore per la bellezza di una famiglia benestante vissuta ben due secoli fa e tramandato fino ad oggi. 

Ma è forse la tomba monumentale che riposa all’ombra degli alberi secolari ad evocare il pensiero più interessante. Le date che compaiono a più riprese in ogni luogo e in ogni dove segnano indelebili nel tempo date appartenenti a tutte alle annate del XIX secolo. Ebbene si, questo è un giardino austroungarico costruito in Terra imperiale, pagato in corone e passato infine ad altro Stato. 

Una storia lunga, singolare che nitidamente racconta un excursus storico che fu a dir poco drammatico per la nostra Provincia. E’ un gioiello che invito tutti a prendere in considerazione di visitare. Merita il viaggio. E a chi ha voglia di leggere oltre l’evidenza, offre qualcosa di profondo sul quale riflettere.