La solennità e il valore della Banda Sociale di una comunità. Nulla di scontato.

Da Michele Dallapiccola

C’era il pubblico delle grandi occasioni ieri sera a Civezzano. 

La Banda Sociale ha tenuto il suo concerto di Primavera in occasione della Festa della Repubblica. 

Nelle nostre comunità è così. Ciascuna e ciascuno di noi è affezionato al proprio corpo bandistico. 

E ve n’è ben donde. Sono tantissime le persone che nella loro vita in via diretta o indiretta hanno partecipato a queste realtà sociali e culturali. Come è capitato ai miei figli ad esempio. 

Esperienza multitasking

Al di là del piacere del vivere ed esercitarsi con la musica, la vita nella banda offre tante prerogative. Partecipare attivamente alla vita di una Banda stimola numerose attitudini. Innanzitutto al rispetto delle regole. Le esercitazioni, la partecipazione alle manifestazioni, richiedono impegno e costanza. In secondo ordine offre un richiamo alla socialità e alla collaborazione. 

Altro aspetto fortemente qualificante è lo stimolo intellettuale che impongono lo studio e la capacità di suonare. Sappiamo perfettamente che l’elasticità della mente trasla le sue competenze anche ad altri campi dell’operare umano.

Ieri sera ha aperto la “bandina” composta dai junior della brigata.

Il concerto è partito con la Marcia del Minatore, il pezzo ufficiale di apertura della Banda di Civezzano. Le divise portano gli stilemi dell’attività mineraria dei Canopi. I minatori bavaresi popolarono Civezzano nel medioevo alla ricerca e all’estrazione dell’argento sul Monte Calisio. Anche detto Argentario, giustappunto.

L’esibizione è proseguita con una serie di brani dedicati agli anni 70 e 80. Belli i pezzi suonati, bravi i bandisti. Modernità e tradizione fuse in un bello spettacolo.

Oggi per diletto. In tutte le altre occasioni di vita della comunità per solennità e valore aggiunto alla vita delle nostre comunità. Siamo in Trentino.