Marmolada: una tragedia che lascerà il segno. 

Da Michele Dallapiccola

Che la montagna sia un luogo di pericolo è cosa nota. E di rispetto delle regole ancor di più. 

Eppure, lo strazio di chi ha perso un proprio caro porta tutti a chiedersi se la cosa, qualcuno poteva farla evitare, impedirla. Qui l’opinione pubblica si spacca in due. Chi chiede precise garanzie, chi invece mostra atteggiamento più fatalista. 

Per potersi schierare ci vorrebbero evidenze scientifiche, cognizione di causa, preparazione giuridica e soprattutto tanta, tantissima pietà umana. Per comprendere davvero, prima di parlare. Di tuttologi ne abbiamo visti più che a sufficienza durante la pandemia. Lì, tutti sapevano tutto e dicevano di tutto. Esattamente come è capitato alla giurisprudenza. Chiamata ad esprimersi sulla responsabilità in caso di incidenti in montagna ha scritto fiumi di pareri ed il loro esatto contrario. Da lì, sono arrivate condanne, scagionamenti, sentenze ambigue. Una vera selva dentro alla quale districarsi è impossibile. 

Eppure, anche in questo caso la giustizia farà il suo dovere. Sarà un compito straziante perché arriva dopo il dolore. Ma dovuto. 

Nel frattempo, i “l’avevo detto”, ex post non sono ammessi. Per questo circostanzio con la giusta prudenza il significato di questo mio pensiero scritto. 

Da amministratore non me la sento di non dire nulla. Non è giusto accompagnare in silenzio la vicenda. Era dovuto esprimere solidarietà ai parenti delle vittime in maniera umile e dimessa. Ma reale e sentita, sì. Ed è così infatti che, mi pare, l’intera comunità abbia trovato opportuno esprimersi. Ed ora, alla stessa stregua, con  tutta la prudenza del caso sarà altrettanto opportuno riflettere sul da farsi. Anche perché la prima a non potersi esimere dal farlo sarà la politica. 

Sarà la prima istituzione a doversi interrogare se ci sono altre situazioni simili. E il luogo dove meglio potrà avvenire il coordinamento tra chi fa informazione e come va messa in campo. lo stesso dicasi per la prevenzione. Tenuto conto che la montagna è, e rimarrà, un luogo pericoloso con o senza ghiaccia sopra la testa. Non ammette sconti e chiede in ogni momento il tragico tributo. Ma se la passione che ci porta tutti lì è comunque irrefrenabile allora lo diventano anche gli incidenti che possono succedere.