Drosophila Suzukii siamo ancora lontani dalla soluzione del problema.

Da Michele Dallapiccola

Qualche passo in avanti nella lotta al flagello della frutta c’è stato, sarebbe disonesto negarlo. Le notizie che arrivano dagli agricoltori di settore, il riferimento è quello dei berries, non sono affatto buone. 

A ben vedere ci sono dei sintomi che impediscono di osservare prospettive future con ampio ottimismo. Il lancio del parassitoide ganapsis brasiliensis avvenuto lo scorso anno in una conferenza stampa direttamente dal campo, non sembra procedere nel più fortunato dei modi. 

È forse questo il motivo a causa del quale la politica locale ne parla poco. Ne parlano invece le riviste specializzate di settore. Informano dell’ampliamento del numero di siti di lancio in numero assai modesto. QUI SOTTO IL LINK ALLA NOTIZIA.

Intanto nella manovra finanziaria, la giunta sembra correre ai ripari. Il fatto che vi sia intenzione di finanziare ancora una volta le necessarie reti è un punto positivo per certi versi ma anche un segnale di estrema debolezza. È una forma di difesa passiva, un rimedio tampone tanto e oneroso quanto complesso da gestire. E la lotta biologica portata avanti con questa velocità offre poco entusiasmo. 

Non è dato sapere perché lo sviluppo del parassitoide proceda così a rilento.

L’unica questione sicura è che anche questa del 2022 per i coltivatori di berries si sta prefigurando come un’estate di passione. 

Siamo sicuri che dalla FEM arriveranno tutte le rassicurazioni del caso. Dall’assessorato uscirà il solito annuncio del massimo impegno e della massima attenzione. Che la colpa è del Ministero che autorizza i siti di lancio con “stitichezza”.

Di certo ascoltando la voce di chi la questione la vive sulla propria pelle – o meglio frutta – l’impressione è che su questo problema l’amministrazione Provinciale poteva sicuramente impegnarsi di più ed ottenere migliori risultati.