È successo ieri in Trentino. E’ anche vero che con questa compagine politica, il PATT ha in comune una storia di governo lunga 20 anni. Dal 2018 poi, le loro strade si sono però traumaticamente e tragicamente divise.
Da allora da “separati in casa”, siamo comunque all’opposizione. Insieme. Adesso, a quattro anni dallo “scisma” posso testimoniare che la maggioranza dei componenti del Gruppo PATT nella parte sinistra dell’Emiciclo del Consiglio si trova molto bene. Tanto che la Collega Demagri è stata fin da subito riconosciuta e oggi ancora riveste il ruolo di Garante e rappresentante di tutti i gruppi consiliari di minoranza. (5s esclusi)
Ecco perché al fatto che alla manifestazione del centrosinistra contro ai tagli alla Sanità, il PATT non fosse presente non significa nulla di preoccupante. Ciò è accaduto perchè anche il Partito Autonomista ha organizzato una propria manifestazione analoga. Semplicemente in altro luogo. Di sicuro, questo comportamento è piaciuto alla sua Direzione di Partito. In questo momento è in attesa di ritrovare una propria confort zone di azione partitico-politica.
Nel frattempo, noi Consiglieri possiamo, anzi, dobbiamo capire. Dobbiamo pazientare, è solo questione di tempo. Entro breve il Partito potrà sciogliere le proprie riserve e svelare le sue prossime alleanze in funzione del 2023.
Nel frattempo gli eletti in consiglio provinciale – come è comprensibile – non possono certo abdicare al proprio compito, alla propria etica e al mandato ricevuto dai cittadini che li hanno votati. Va avanti così da quattro anni e nessuno capirebbe un cambio di rotta o di comportamento. Verrebbe giustamente interpretato – ad esser buoni – come poco serio.
E’ questo il motivo a causa del quale, la maggioranza del Gruppo consiliare Patt, proprio ieri, ha voluto manifestare insieme alla sezione locale del partito a Pellizzano. Si tratta di un luogo simbolo. In quella località i tagli alla sanità dettati dalla spending review del centrodestra trentino hanno picchiato duro. Non sono stati provocati soltanto i problemi legati all’assistenza infermieristica nelle case di riposo ma anche attraverso la soppressione del punto prelievi di zona. Si trattava di un piccolo servizio comunque di grande importanza. Dava qualità a chi ha deciso di vivere in Valle nonostante le difficoltà di mobilità.
La stampa ha osservato due siti distinti (Trento e Pellizzano) della stessa protesta e lo ha voluto sottolinearlo. E’ comprensibile. A questo link l’articolo in parola.
Può dunque starci il sospetto di una diffusa difficoltà di collaborazione tra il centrosinistra e il PATT. In questa fase però da entrambe le parti della compagine, ci sono consiglieri provinciali che cercano comunque di lavorare e collaborare in funzione dell’interesse dei trentini. Come già detto, rispettando il proprio mandato consiliare di argine alla deriva del centrodestra, cercano di fare più del loro meglio.
Collaborano senza litigare e lavorano in un perimetro politico completamente al di fuori dell’attuale maggioranza. Mentre i partiti stanno decidendo cosa fare. Sarebbe bello mettendoci un po’ più di brio di quello visto finora.
Anche perchè sembra sempre più probabile che a ottobre si voti e allora le scelte saranno obbligate.