Gli Ordini del Giorno, in acronimo ODG, sono tra i tanti strumenti che i consiglieri hanno a disposizione per chiedere alla giunta provinciale di compiere una precisa azione amministrativa. Si costruiscono scrivendo in premessa una descrizione del problema da prendere in considerazione. In calce, si prosegue con un format di dicitura dove si descrive l’impegno che la giunta dovrebbe assumere di fronte al caso denunciato.
La dicitura utilizzata suona pressappoco così: “tutto ciò premesso il consiglio impegna la giunta a…ect. etc.”
Beh, sono provvedimenti che ai membri di giunta – diciamolo pure – stanno proprio qua! Sono atti antipatici perché all’assessore di turno, l’impegno comporta l’obbligo di doverlo realizzare.
E così, alla fine, la giunta passa il tempo ad emendare, cioè modificare i dispositivi, mitigando per trasformare l’impegno in un invito a valutare. Tanto che, alla fine c’è una specie di registro (mi venga perdonata l’eccessiva semplificazione) che verifica lo stato di attuazione degli ordigni del giorno della giunta che è praticamente sempre vuoto.
Il triste destino dei vari indirizzi è costante vittima del piglio emendativo della giunta.
E così va a finire che i consiglieri di maggioranza, cercano di superare le proprie frustrazioni di accompagnatori consensuali della maggioranza facendosi approvare una miriade di impegni piuttosto fumosi. Suonano tutti più o meno così: “il consiglio impegna la giunta a valutare la possibilità di considerare la fattibilità di una cosa compatibilmente con le risorse disponibili a bilancio.”
Ecco, potete immaginare l’effetto che fa leggere sui social del malcapitato consigliere l’annuncio del successo legato all’approvazione del suo ordine del giorno. Un impegno formale per fare che cosa?
Ieri ad esempio è toccato alla variante del Tesino. Come il tunnel del Peller era nel luculliano programma di governo della giunta nel 2018. Opere, mai più sentite nemmeno nominare. Ogni tanto qualcuno dalla maggioranza si sveglia, fa un ordine del giorno, ne promuove il successo sui social e poi tutta la questione torna nell’oblio dove da tempo riposava in pace.
Ecco perché alla fine la maggior parte di noi consiglieri di minoranza preferisce una bocciatura secca. Serve a mettere la giunta di fronte alle sue responsabilità. Quelle di rifiutarsi di affrontare un problema segnalato dai cittadini attraverso noi consiglieri, alla cui proposta di soluzione la giunta dice di no. Spesso senza nemmeno approfondire. E’ il nuovo stile inaugurato da questa lega, da questa maggioranza rispetto ad un passato dove nelle scorse legislature qualche considerazione di approfondimento in più si faceva. E quando le proposte erano sensate venivano approvate.
Ma son cambiati i tempi. Ora le cose vanno diversamente, peccato.