Gli stati d’animo della la politica 

Da Michele Dallapiccola

Indecisione, scoramento, preoccupazione, disinteresse, sfiducia. Qual è il vostro? 

Si fa fatica a parlarne questo periodo. A mio avviso in Trentino, ancora di più. Questo perché soprattutto qui, a livello locale le idee sono poco chiare.

Intanto, il post pandemia ha regalato alle tante feste sagre di paese una rinnovata e sostanziosa partecipazione. Frequentarle offre l’opportunità di incontrare moltissime persone. Ad ascoltarle, si percepisce lo scarso nesso tra gli argomenti che più le preoccupano o le interessano e la situazione politica in generale. 

Pare insomma che le decisioni della politica stiano sempre più diventando una questione da addetti ai lavori. 

Nella maggior parte dei casi le persone hanno poco interesse e le opzioni di voto verranno prese in considerazioni soltanto negli ultimissimi giorni. E stavolta oltre a cosa votare, si aggiunge l’opzione, se, andare a votare. La scelta dell’astensionismo sembra gettonatissima.

In alternativa, ci sarà chi la mette sulla dicotomica scelta. Destra o sinistra? Sostenere il trio della destra folkloristica di sempre o la grande ammucchiata di sinistra finalmente unita, chissà per quanti giorni ancora. 

C’è poi (e siamo in pochi) chi come me ha le idee chiare. E non ha paura di infastidire proprio nessuno. E con davanti agli occhi, i danni della Spending review (un miliardo e mezzo di euro di furto all’autonomia trentina), il Papeete (e suoi amici trentini) e le urla dal palco (come non piacciono ai montanari), sa perfettamente cosa NON è possibile scegliere. 

Da qui deriva un convinto sostegno all’SVP o a chiunque candidi contro questo raggruppamento. Nell’interesse dell’Autonomia questo fa poca differenza. L’importante è andare a votare evitando un aiuto ai sovranisti statalisti. Ricordando che, vestiti da piacioni, ce ne sono che albergano anche in piazza Dante. Vivono lì, da quattro anni agli ordini, sulle cose grosse, ricevuti da Roma. 

Per questo una pura e semplice alleanza con l’SVP potrebbe non bastare più. Lo stesso Gruppo Parlamentare per le Autonomie potrebbe non bastare più. Sarà un buon punto di partenza, ci mancherebbe, e un’ottima chance per il Trentino. Questa volta, l’aiuto dei parlamentari trentini alternativi della destra potrebbe però risultare fondamentale. Con la possibilità che si sta dipanando in questi giorni di conquistare un paio di seggi.

Per questo motivo le opzioni di voto anti nazionalisti raddoppieranno in ogni collegio. Che il voto vada ad SVP-PATT che al Centrosinistra darà comunque al Trentino una bella opportunità.

E ai sentimenti evocati dalla politica ne aggiungerà uno nuovo: la speranza.