Una scelta che non può esser dettata dal fatto che chi amministra stia all’opposizione o al governo. E comunque, è sempre più necessaria un’attenta gestione della raccolta differenziata.
C’è un dato di fatto riguardo alle scelta dell’umanità che rincuora sopra ogni cosa: la tecnologia ed il progresso scientifico aiutano a migliorare ogni nostra scelta da ogni punto di vista.
E così anche solo rispetto a 10 o 20 anni fa per la trasformazione termica dei rifiuti abbiamo a disposizione una tecnologia sempre più sostenibile. Siamo sempre più in grado insomma di trasformare i materiali in calore e dunque in energia elettrica. Controlliamo in maniera sempre più precisa le emissioni nocive che il processo rilascia. Le altissime temperature e il controllo “chirurgico” dei fumi fanno ben sperare sul futuro della gestione dei rifiuti.
Sarà per questo che anche partiti tradizionalmente avversi si sono dovuti adattare e contrariamente a quanto da sempre propagandato sposano ora in tutto e per tutto la causa del termovalorizzatore?
In realtà, qui in Trentino, ciò che sembra un ripensamento, rappresenta piuttosto un’autentica giravolta. Non occorre infatti fare tanta fatica per ritrovare sul web le tracce di un passato neanche tanto remoto dove l’attuale governo provinciale combatteva a suon di proteste con raccolta firme e colpi di gazebo. Da oppositore combatteva contro una gestione completa del ciclo dei rifiuti.
Oggi di fronte all’ennesima disgrazia, di fronte allo scampato pericolo dell’incendio di Trento Nord, ecco che la lega di governo arriva direttamente con la soluzione. Veloce, immediata.
Tutto col solito sistema, fatto di tanta pancia, e poca riflessione senza nessun processo politico analitico intermedio. Un pò come la proposta delle bandiere rosse per segnalare i pericoli sui ghiacciai. O tante tante altre amenità.
Da un’amministrazione che si rispetti ci si aspetterebbe un programma e invece c’è la netta evidenza che si proceda a tentoni.
Si riaprono discariche, ma solo per poco.
La protesta popolare fa paura allora si evita il braccio di ferro.
Si fa l’accordo con Bolzano, ma tardivo e disassato da un rapporto complessivo fatto di un do ut des.
Manca un deciso investimento di proporzione infrasturrazione ancor più capillare per stimolare un sempre più alto grado di raccolta differenziata.
E sull’ampliamento della Ischia Podetti e sul termovalorizzatore di aspettare che succedano guai per provare a lanciare qualche messaggio forte.
Andiamo avanti sì, per tentativi però.