Sulla cronaca locale, in questi giorni, rimbalzano le notizie un paio di belle opere pubbliche; di quelle con la O maiuscola. L’ovale del ghiaccio destinato alle prossime Olimpiadi invernali 2026 e la funivia da Trento al Bondone. QUI LA NOTIZIA
Si tratta di due straordinarie opportunità per i territori che le stanno aspettando, di quelle che fanno sognare generazioni intere. Piene di aspetti assolutamente positivi.
E a dire il vero, di questa ventata di novità, le due località interessate ne avrebbero estremo bisogno. Sia il Bondone che Pinè sono entrambe località afflitte da qualche difficoltà. Lo sviluppo turistico economico partito dal boom degli anni sessanta non è poi più riuscito a trovare una formula per rimanere a tutto tondo al passo coi tempi. Così, le due località abitate, pur graziose, ben amministrate e di manifesto pregio ambientale, non sono parimenti riuscite ad ammodernare la propria capacità di offerta turistica.
L’altra cosa in comune a queste due destinazioni turistiche sta nella testa di questa giunta provinciale. Pare che questo Esecutivo immagini che per ravvivare queste due località sia necessario uno spaventoso viavai di persone. Coi pattini, in Pinè, non si a fare cosa, in Bondone.
Ma la notizia incredibile è girata ieri. La giunta ha annunciato in conferenza stampa di aver individuato il “busillis” dell’opera. Certo sì, sarà necessario trovare gli investitori privati che ci mettano una vagonata di milioni ma tutto andrà liscio.
A patto che in Bondone in funivia ci vadano più di 900 mila passeggeri all’anno.
A tenere la conferenza stampa, questa giunta forse ha invitato l’assessore meno dotato dal punto di vista delle abilità matematiche. Così non fosse stato, mentre si parlava di questi numeri, si sarebbe forse accorto che 910 mila diviso 365 giorni produce un risultato di circa 2500.
2500 dovrebbero essere le persone che prendono la funivia che va in Bondone, ogni giorno che il buon Dio donasse a questa Terra e al Trentino,
Questa mia, potrà forse essere tacciata come frase troppo intrisa di pessimismo e miscredenza. Di certo da un’amministrazione seria avrei preferito affermazioni esternate quantomeno con maggiore prudenza.
Perché oltre alla legislatura, in Provincia sono finiti anche i soldi disponibili. E le sole promesse, come risultato di un’intera legislatura non basteranno di sicuro.