Dai confini di uno Stato globalizzato, connesso ed in surriscaldamento continuo entra di tutto. E a difenderci ci sono solo la preparazione e l’intelligenza, non certo gli slogan. 

Da Michele Dallapiccola

Il virus del Nilo occidentale è meglio noto con la denominazione inglese West Nile virus Prende il nome dal luogo della sua scoperta in Uganda nel 1937. Da allora è riconosciuto come responsabile di una serie di epidemie praticamente in tutto il mondo. Colpisce in particolare i cavalli oltre ad una vasta serie di rettili, uccelli, mammiferi e dunque anche gli esseri umani

Le zanzare sono il primo vettore, ma anche gli uccelli in particolare i passeriformi, punti dalle zanzare, trasportano il virus anche da molto lontano.

Dal 2008 il Ministero della Salute emana un piano di sorveglianza straordinaria per individuare ogni minimo accenno di singolo focolaio epidemico. Purtroppo non esiste un trattamento che permette di eradicare l’infezione.

Se è pur vero che la prognosi è generalmente favorevole, è altrettanto vero che affrontare una meningite o un’encefalite da WNVirus non è certo una passeggiata. Nei cavalli esiste la vaccinazione, per l’uomo purtroppo no. Per l’uomo dunque, la prevenzione si limita alla corretta difesa dalle punture di zanzara e al tenere monitorati eventuali sintomi di malessere per chi vive nelle zone dove l’infezione è endemica.

Ne parlo perché è di queste ore la notizia che in una sola settimana in Veneto i casi nell’uomo sono passati da 227 a 283. 

Non avevamo bisogno di cattive notizie, men che meno di nuovi virus dei quali avere paura; lo so. Da una parte però questa notizia ci stimola a prestare particolare attenzione alla prevenzione da punture di zanzara. Soprattutto qualora ci rechiamo nelle zone sud est del Veneto. 

La riflessione che accompagna questo breve scritto riguarda un clima che cambia ed un mondo sempre più connesso. Nuove malattie e nuove contaminazioni devono determinare persone sempre più attente ed informate. 

E questo vale a maggior ragione per chi abbia la pretesa di governare un territorio provinciale o statale. La complessità di problemi che ci affliggono manifesta una vastità sconfinata.

Per questo, a giudicare da cosa entra nel nostro territorio in maniera incontrollata, magari di microscopico come il WNVirus forse quello dell’arrivo dei profughi e di altri vecchi cavalli di battaglia della politica di protesta diventa relativo. Perché si tratta semplicemente e soltanto di uno dei tanti grattacapi da gestire. Con cultura, preparazione tecnica, giuridica, relazioni politiche nazionali ed internazionali ma soprattutto con cuore e cervello. Dove presenti.