Autonomisti VS Fratelli d’Italia. Volano stracci da campagna elettorale. Ma sotto queste tensioni potrebbe nascondersi qualcosa di più inquietante

Da Michele Dallapiccola

Lo so, lo so. Quelle che racconto qui sono notizie da addetti ai lavori. Ma in questo periodo della mia vita, di questo mi occupo e così lo voglio raccontare. 

Oggi commenteremo le continue accuse e recriminazioni che a vicenda si stanno lanciando autonomisti e meloniani.

A parlare, un appena riconfermato Obmann della SVP e il delegato regionale di Fratelli d’Italia. Che tra uno strale e l’altro non disdegna di tirare in mezzo anche il PATT. 

In questa sorta di soap opera in salsa politica c’è un fortissimo sospetto che aleggia. Sembra quasi di assistere a delle schermaglie di due contendenti amorosi: gli autonomisti da una parte e FDI dall’altra. Senza mai la necessità di parlarne apertamente, sembra quasi che entrambe le squadre si preoccupino di tenersi stretta la lega in ottica provinciali 2023. 

Agli Autonomisti in Trentino l’esperienza Blockfrei in solitaria permette, almeno per ora, di non dover affrontare argomenti spinosi. Blockfrei è una strada facile, non scontenta nessuno. Alle provinciali però non si potrà più sottrarsi al gioco delle alleanze. Per provare a vincere bisogna andare d’accordo con altre forze politiche.

Ecco perché, sia a Trento che a Bolzano, non è difficile pensare che per quell’occasione, i due partiti cugini autonomisti verranno corteggiati dalla lega di Salvini. 

A Bolzano basterebbe procedere (tecnicamente) come è già ora. A Trento invece l’alleanza PATT-LEGA, sarebbe una cosa mai vista prima. Fuori dagli schemi.

Vi racconto i pettegolezzi che ho raccolto.

Nei corridoi e nelle buvette dei palazzi in Piazza Dante, si mormora dell’esistenza di un sogno leghista trentino. Tra le figure e le persone che ne parlano, anche importanti rappresentanti di associazioni di categoria. Pare che l’intento di provare a costruire un grande centro moderato assieme alla lega Salvini Trentino sia il sogno di più d’una persona. 

Antagonisti a questo, coloro che considerano i seguaci locali di Salvini tutto tranne che moderati. Senza considerare qualche grave difetto di competenza che si riflette nei (non) risultati di governo

Provinciali 2023? Ancora tutto da decidere

Della consistenza di questi rumors, almeno formalmente e nei suoi organi di governo, il PATT non ne ha ancora parlato. Il fatto di aver imbarcato Progetto Trentino però, qualcosa suggerisce. Anzi, apertamente lo fa proprio il suo rappresentante alla conferenza Stampa di presentazione dei candidati. In una intervista televisiva ha chiaramente confermato che la collaborazione PATT-Progetto Trentino è da intendersi in una logica orientata alla Provinciali del 2023. E non è un mistero che il canuto coordinatore abbia da sempre, e a più riprese, dichiarato che dove va il suo movimento non può esserci il PD. 

A dirla tutta si era proprio capito. Non fosse stato fermato da una telefonata della Meloni, a causa di scaramucce tra aspiranti al seggio elettorale, tra le file del PATT si sarebbe seduto nientepopodimeno che il vice del governo leghista trentino. Intanto, fino al 25 settembre. Con l’idea di valutare anche successivamente, subito dopo. 

Io questa cosa la trovo assurda e inconcepibile ma a Fugatti, pare piaccia tanto, da sempre. E gli piacerebbe pure provare a lasciare da parte Fratelli d’Italia. Abbandonati i destroidi (perché la lega cos’è?) potrebbe provare a spacciare la lega come forza moderata. E formare il grande Centro insieme agli Autonomisti. Con l’aiuto di tanti cespugli civici: piccole liste composte da candidati minori con ciascuna il compito di fare eleggere il proprio capolista. A quel punto gli Autonomisti potrebbero pure ritrovarsi e riunirsi nell’avamposto a destra che costruì Kaswalder quattro anni orsono. 

Chissà cosa ne pensano i rappresentanti locali di Fratelli d’Italia di questa ipotesi. Chissà se a Salvini arriverà una nuova telefonata della Meloni che anche stavolta metterà tutti a cuccia. Chissà se tutti gli affezionati autonomisti (io no) saranno disposti a considerare la lega un partito moderato di centro e a lavorarci insieme. Chissà.