CARO ENERGIA. LA GERMANIA CERCA DI CORRERE PIU’ FORTE DELLA CRISI MENTRE L’ITALIA SI APPRESTA AL SUO ENNESIMO SALTO NEL VUOTO.

Da Michele Dallapiccola

Insieme all’Italia, la Germania è uno tra i paesi più colpiti dal caro energia. Eppure la coalizione guidata da Scholz non si è persa d’animo. Pur in calo di popolarità, lavora al riparo da cadute di governo e da turbolenze da campagna elettorale. 

Recentemente ha dunque varato  un piano di aiuti del valore di circa 65 miliardi di euro per aiutare milioni di famiglie a far fronte all’impennata dei prezzi dell’elettricità,

Le condizioni economiche del contesto europeo sono gravi ovunque. Si fa fatica però a non cercare il confronto tra il grande carrozzone italiano e l’efficientismo tedesco.  

Mentre qui in Italia ci arrovelliamo in battaglie politiche sul si o no a nuovi rigassificatori, a nord delle Alpi si pensa a prolungare la vita delle centrali nucleari e a carbone.

E si badi bene: tutto questo accade in un Paese comunque all’avanguardia rispetto al panorama mondiale per produzione di  elettricità dai sistemi eolico e solare. 

Arriva quasi al 30% mettendo in ridicolo il misero 16% dell’Italia. Non è nemmeno il primo, questo pacchetto aiuti. Già 10 mesi orsono ne era stato stanziato uno precedente, dal valore di oltre 30 miliardi di euro. Tanto per farci un’idea di dove agiranno i tedeschi, citiamo un paio di misure. La più interessante riguarda sicuramente il calmiere sul prezzo dell’elettricità: ne sarà fissato uno ridotto per i consumi finali di elettricità fino a una certa soglia. Oltre ad erogazione di bonus una tantum e sui trasporti come in Italia. 

L’importanza dell’Unione Europea.

Così come furono individuate  le modalità di reperire i 700 miliardi del Recovery Fund, ora è più che mai necessario sperare nel prossimo Governo.

Sarà in grado di mettere in campo e a breve, un pacchetto di misure che permetta di contrastare il caro prezzi di gas e petrolio? Avranno le misure, la stessa forza finanziaria che venne in campo nella crisi da pandemia.  Dopo i danni causati dal Big One biologico nessuno mai avrebbe potuto prevedere una seconda ondata di crisi finanziaria dalle proporzioni così pesanti. 

Eppure, mentre l’Italia cerca di consolarsi col Decreto “aiuti bis” di un Draghi sempre più prossimo al suo congedo, ci apprestiamo ad affrontare una tornata elettorale che ha già il sapore di un salto nel vuoto.

Con un pò di buio intorno.