Che fine hanno fatto i 5 milioni destinati alle terme di Levico?

Da Michele Dallapiccola

Chissà se la carovana della giunta di passaggio a Levico in questi giorni, ne avrà voluto parlare di questo tesoretto . La seduta periferica, si è tenuta qui, nell’avamposto di un paio di fedelissimi della Civica di destra.

Ma riavvolgiamo un attimo il nastro per spiegare di che tesoretto da 5 milioni sto parlando adesso.

Nella precedente legislatura la Provincia, in accordo con l’amministrazione dello stabilimento stabilì che le terme di Levico avrebbero avuto bisogno di un profondo restyling. Si decise di assegnare al compendio la cifra di cinque milioni di €. Per quanto concerne il metodo di assegnazione dei fondi si pensò ad un PPP. Partenariato pubblico privato.

Si tratta dello stesso metodo col quale è stato fatto vegetare per oltre 10 anni l’appalto del NOT e che ora si vorrebbe applicare all’ospedale di Cavalese. Questione di costi? Complicazioni impreviste? Comunque sia qualche tempo fa il PPP è saltato.

Ora, a che mi risulti, lì dentro la Provincia i 5 milioni di € li aveva messi a disposizione davvero. In pratica, con questi soldi, la lega ha fatto come coi fondi destinati alla bonifica agraria di Villa Agnedo. Spariti!

Ebbene, dopo tante promesse, tante parole fatte, finora l’unica cosa tangibile per la Valsugana, sono stati questi tagli. Anzi a dire il vero, un certo punto, col placet provinciale si è ben visto un nuovo amministratore del compendio termale. Ma alla fine le cose erano troppo complicate per starci dentro. E così oltre ai milioni, se n’è andato anche lui.

Eh, la Valsugana: buona per gazebo, voti e adepti al nuovo civismo. Quello delle promesse.