Chiusura Panarotta. E’ solo la punta dell’iceberg?

Da Michele Dallapiccola

Il serafico commento della Giunta provinciale alla vicenda ha lasciato di ghiaccio più di una persona. L’esecutivo ha dichiarato che della situazione della Panarotta non ne sapeva nulla. Nessuno mette in dubbio la parola delle persone, almeno fino a prova contraria. In questo caso però, verità o bugia quale fosse, si è in ogni caso trattato di una brutta figura per il Trentino. 

Innanzitutto ci ha messo alla berlina della stampa nazionale. In secondo ma non secondario ordine certifica che ci sono delle sacche di problemi e di difficoltà rispetto alle quali la Giunta Provinciale si dichiara all’oscuro. 

Allora vien da chiedersi: quali sono le altre problematiche delle quali la Giunta non sa ancora nulla?  Considerate le dichiarazioni del competente assessore è la prima domanda che ciascuno di noi sente il bisogno di porsi.

Non sono bastate le noie del comparto sanitario, le difficoltà sociali del post Covid, la profonda recessione nella quale è incappato l’intero comparto zootecnico 

Oggi tocca al sistema turismo. Ed è impossibile pensare che la giunta si rifiuti di rivedere i propri piani. Soprattutto alla luce di quanto pianificato in vista del 2023. Quanto previsto dalle indicazioni degli Stati Generali della montagna è praticamente preistoria. Invece, questi amministratori provinciali si sono impegnati a testa bassa nel promettere varianti, funivie e tangenziali in ogni luogo e in ogni dove. Il giustificativo arriva proprio dalla kermesse consultiva di inizio mandato. E’ da lì che Fugatti fa partire la propria difesa. Interrogato in Consiglio risponde che è dagli amministratori locali che arriva questa fenomenale richiesta di nuove arterie stradali. 

Tolte alcune, nella maggior parte dei casi rimanenti, si tratta di opere attese da decenni che richiederanno almeno uno o due lustri per pensare di trasformarsi in un vero e proprio cantiere. 

Le alterazioni dei mercati perdureranno ancora per tutto il corso del prossimo anno. Con il settore del turismo che potrebbe incappare entro breve in una condizione simile a quella che vive la zootecnia ormai da un anno abbondante. Inflazione e stagnazione colpiscono come un’onda lunga. In questa estate appena trascorsa gli effetti dei rincari per le famiglie e per la  situazione in generale non hanno fatto in tempo a mostrarsi in tutta la loro gravità. Lo faranno prossimamente.

Bene farebbe allora la giunta Provinciale a ripensare l’impiego delle proprie risorse cogliendo l’occasione del prossimo bilancio di previsione, come stiamo suggerendo già da un pò. 

Poco influirebbe sulla qualità di vita conosciuta dai cittadini riprogrammare il piano delle opere stradali procrastinando nel tempo gli impegni presi. 

La vera emergenza di oggi per tutti è riuscire a pagare le bollette. 

Diversamente, il caso Panarotta rischia di non rimanere isolato.