Festival del Trentodoc e LATTE IN FESTA. Due pesi e due misure.

Da Michele Dallapiccola

Questo fine settimana ultimo scorso si è conclusa la robusta kermesse cultural-commerciale a celebrazione delle bollicine di montagna. Quelle del Trentodoc. 

I commenti entusiastici di Stampa e Provincia parlano di risultati sorprendenti. 

Di certo anche gli attori del comparto avranno gradito scelte, sicuramente condivise con l’esecutivo. E con loro siamo in tanti ad esser contenti. 

Qualche voce critica c’è stata comunque. Il fuori coro ha riguardato soprattutto i budget in gioco. Sono stati davvero fondi investiti bene? Si potevano ottenere risultati più interessanti con le stesse cifre spese però in altra maniera? 

La questione della quale è opportuno parlare oggi non riguarda i dubbi di qui sopra ma un impietoso confronto con un altro settore che fa riferimento al Trentino agricolo: quello della produzione del latte.

Come è noto, la scorsa legislatura aveva avviato un ampio programma promozionale del comparto lattiero caseario. Tra le tante iniziative in connubio col settore turistico era stata avviata anche la serie di manifestazioni dal titolo “Latte in festa”. Una serie di iniziative sparse sul territorio. 

L’attuale amministrazione provinciale, ben prima che ci si mettesse anche il C0V!D, aveva pensato bene di ridurne numero e promozione. 

Sono rimaste in piedi soltanto alcune delle tappe che la “Carovana Bianca” era solita tenere. Dove a crederci sono state le Aziende di promozione locale.

I differenti bisogni di latte e bollicine.

Chissà se un’intensificazione delle attività di promozione fin da prima della crisi della zootecnia, avrebbe potuto mitigare gli effetti di questo devastante momento per il settore latte&derivati. Non lo sapremo mai.

Di sicuro sappiamo che di “Feste del latte”, settore che soffre, non se ne fanno più. Si è invece inventato il Festival del Trentodoc, che a detta degli stessi produttori è un asset del Mondo vitivinicolo trentino che funziona piuttosto bene. 

Ed è piaciuto pure alla giunta provinciale, che si è ritrovata tutta col vestito buono delle feste a roteare bicchieri di bollicine di montagna. Sorridenti come mai visto prima. 

Di sicuro, a quel tipo di feste, puzza da stalla, i vestiti non ne prendono e le scarpe rimangono pulite.