Comunicato Stampa dei Consiglieri Provinciali del PATT Paola Demagri e Michele Dallapiccola.

Da Michele Dallapiccola

Chi vi parla è la maggioranza del gruppo consiliare Patt. Con responsabilità e pacatezza, vogliamo richiamare il Partito Autonomista ad un confronto anche con i suoi amministratori in seno al Consiglio provinciale..

A nostro umile avviso, dopo il Congresso, non vi è stato un adeguato prosieguo del dibattito. Dentro gli organi di partito si sarebbe dovuto elaborare quanto era stato ampiamente percepito all’unanimità dal dibattito collettivo: creare un’alternativa all’attuale maggioranza di governo. 

Sin dall’inizio del mandato il Gruppo Consiliare Provinciale ha continuato a svolgere il suo lavoro istituzionale. Il Mandato prevedeva l’attività di controllo e opposizione. Risponde ad una chiara indicazione degli elettori e degli stessi organi di partito. 

Consapevoli che questa posizione ci permette un ruolo privilegiato di confronto e ascolto con i cittadini, abbiamo da loro raccolto la necessità che anche il partito Autonomista si attivi quanto prima per avviare un percorso. L’obiettivo è quello di raggiungere una funzione di Governo nel prossimo ottobre del ‘23. Rispondendo agli indirizzi di cui sopra, a nostro modesto avviso, il punto di approdo non può che essere una Coalizione di Governo diversa e alternativa a quella attuale. 

Nell’immediato post voto abbiamo quindi stimolato il Partito a riunirsi per un confronto interno. Con noi, un gruppo di una cinquantina tra iscritti e amministratori che sentono il bisogno di esprimersi in dibattito, approfondimento, confronto e decisione rispetto all’indirizzo politico che il Partito dovrà intraprendere. Essendo quest’ultimo una prerogativa degli organi di partito, a corredo della richiesta di convocazione di Consiglio abbiamo rispettosamente allegato una proposta di mozione. 

Con il documento depositato

abbiamo chiesto all’Assemblea del Partito di riprendere il dialogo con Campo Base, UAL, Azione e tutti i partiti di centro disponibili ad un successivo dialogo con le forze democratiche. Da lì si costruisca insieme un’alternativa a tutte le forze che compongono la coalizione dell’attuale esecutivo provinciale.

E’ cronaca del Consiglio, che dopo la presentazione e discussione della mozione , il Presidente abbia rimesso al Consiglio di Partito la decisione di ammettere o meno il documento al voto. Il tutto superando anche una proposta di emendamento giudicata addirittura inammissibile. Eppure, raccoglieva un suggerimento tecnico della segreteria del partito teso a restringere l’ipotesi di alleanza alle sole forze politiche che fanno riferimento all’attuale maggioranza di governo nazionale. 

Nei rari momenti di confronto nel dopo congresso della dirigenza del partito con noi consiglieri provinciali ci è parso di capire l’intendimento della segreteria di costruire un’alleanza di governo al centro. Non è mai stato chiarito dettagliatamente con quali forze politiche. 

La tesi congressuale votata all’unanimità spinge a pensare fuori dagli schemi. Al di là delle sensazioni personali che ciascun partecipante si è portato via dal Congresso, dobbiamo prendere atto che dall’aprile scorso, il quadro politico complessivo è profondamente cambiato. E’ difficile pensare insomma che una coalizione possa manifestare velleità di governo escludendo entrambe le forze che hanno ottenuto il maggior consenso anche a livello Provinciale vale a dire Fratelli d’Italia e PD. Ed è deliberato consiliare quello di non andare da soli e mai con Fratelli d’Italia. L’impressione è dunque che per rispondere a questi due atti di indirizzo sia possibile dar seguito ad un unica opzione tecnica praticabile. 

L’organo deputato a prendere queste decisioni è il Consiglio di partito. Rispettosamente al suo interno, a nome dei firmatari della precedente mozione e dei numerosi tesserati che ci hanno pregato di farci i portatori del loro pensiero, favoriremo una nuova è più ampia discussione riguardo alle questioni sopra denunciate.