.eu: dominio web o citazione d’antan mai venuta meno nel suo enorme valore?

Da Michele Dallapiccola

A metà degli anni settanta il nome del PATT viene affiancato dal suffisso UE. Significa per l’Unione Europea. La felice intuizione di Enrico Pruner, sottolinea la volontà del partito di lavorare per l’integrazione europea e per il superamento dei confini nazionali.

L’intenzione è quella di raccoglie l’anelito di una Provincia Autonoma così importante da permettersi di dialogare con Bruxelles. L’ambito sarebbe stato quello di un accordo transregionale, di una valorizzazione di un legame tra popoli oltre i loro confini politici. 

Ante litteram si trattava di promuovere quello che almeno in piccola parte è riuscito oggi a produrre il Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera, il GECT Euregio. Eppure, ancora oggi la vera cooperazione oltre i confini è ancora lontana da venire. 

Nel mentre abbiamo ancora estremamente bisogno di varcare questi nostri confini. Non solo implementando le collaborazioni già attive come quelle di ambito sanitario ad esempio o di quelle importantissime relative alla gestione di opere come il tunnel di base del Brennero.

Questa mano tesa verso nord, dovrà trasformarsi soprattutto in un fatto culturale che influenza lo spirito della collettività per provocare nuove ancor più strette collaborazioni. Penso ai settori del commercio e del turismo tra i più significativi. Mano dunque ai programmi di scambio scolastico (come già avviene ma meglio di come avviene) e spinta per un trilinguismo voluto e apprezzato perché non imposto ma proposto.

EU: due lettere per un duplice significato. Quello di richiamare anche nel simbolo il fatto che questo partito è capace di viaggiare sui cavi della fibra ottica ma sa anche guardare con particolare attenzione verso nord.