La settimana bianca come appuntamenti fisso nel calendario scolastico. E’ davvero una buona idea o lo sci si rilancia con altro?

Da Michele Dallapiccola

L’argomento è uno di quelli che agli operatori del settore piace tanto. Sono stato assessore al turismo anch’io e lo so. Anche perchè non ci sono solo gli albergatori a considerarla una cosa buona e giusta, lo pensano ad esempio tutti i maestri di sci o gli impiantisti tanto per citare alcune tra le tante categorie economiche coinvolte. 

Se però vogliamo entrare nel merito dei problemi che affliggono il settore del turismo, probabilmente va fatta qualche riflessione in più. Nel senso che per risollevare il settore non bastano certo le presenze generate da un’ulteriore settimana di vacanza scolastica. 

Oggi ci sono bollette alle stelle, carenza di personale, costi esorbitanti, ricambio generazionale che manca e quasi 150 strutture chiuse. QUI IL LINK

Cosa ne pensano gli insegnanti di questa proposta?

Pare che nessuno glielo abbia chiesto. Quantomeno l’assessore all’istruzione è assolutamente silente. In maniera grave e colpevole. E’ d’accordo? E’ contrario? Abbiamo motivo di ritenere che sia soprattutto lui a dover concordare la proposta con docenti ma soprattutto con le famiglie.

Quante di queste infatti, nella settimana di vacanza scolastica invernale andrebbero davvero in vacanza a sciare? Poi è vero che il provvedimento si rivolgerebbe a tutta Italia, scremando chi, armi e bagagli, venisse in Trentino in settimana bianca. Ma a quel punto noi locali finiremmo in un paradosso. Per far arrivare gli ospiti negli hotel, chi accudirebbe bambini /ragazzi di chi, da trentino lavora e li ha a casa da scuola? A luglio si decise di risolvere tenendo aperte d’imperio le scuole materne. Si finirebbe per riprodurre quel pateracchio amministrativo anche in inverno? 

Ben venga dunque un ripensamento del calendario ma fatto soprattutto in funzione dello scolaro, dello studente dei programmi scolastici. E delle famiglie coinvolte. 

Infine un’altra considerazione. La principale associazione degli albergatori della provincia, l’Asat, diretta espressione di Federalberghi, all’inizio mandato, prima che nominasse il suo presidente, a capo del Cda della Trentino Marketing, era molto critica, soprattutto in senso costruttivo. (oggi molto meno)

Ebbene nella legge voluta proprio da questa Giunta, per il nuovo ente intermedio del turismo detto ATA (associazione territoriale d’ambito) aveva proposto un’idea. Lavorando su scala provinciale, il neoformato istituto avrebbe potuto costruire proposte per rinforzare i vari prodotti del turismo (Neve, bici, trekking, acqua, enogastronomia, etc..) 

Idee per il settore neve dunque, da San Martino al Tonale, dal Brentonico alla Panarotta. Una sinergia di pensiero su scala provinciale con fondi dedicati e progetti di promozione, dove ogni “parrocchia” sciistica ci avrebbe messo del suo, coadiuvata e finanziata dalla Provincia. Trovo difficile che un tavolo tecnico preparato come sarebbe stato quello, si sarebbe lasciato andare a toccare complessità come quelle che regolano il mondo della scuola. Gli effetti collaterali sarebbero subito sembrati certi ed imponderabili. 

Insomma, l’idea della settimana bianca istituzionale è sicuramente bella, ma non tiene conto di conseguenze e difficoltà di applicazione legate al mondo dell’istruzione e soprattutto a studenti e famiglie che non sciano.