I buoni numeri del turismo trentino PARTE III°: la soddisfazione c’è. Ora però la politica risponda alle criticità del settore. 

Da Michele Dallapiccola

Terminato l’elenco puntuale di criticità legate al mondo del turismo collegate ad una specifica località, in questa riflessione domenicale troviamo opportuno esprimere delle considerazioni riguardo alle problematiche di sistema. Questioni trasversali insomma che riguardano chiunque sia in qualche modo lavorativamente legato al mondo del turismo. Il primo male originale che ha guidato le scelte di tutta questa giunta è stato l’agire senza un progetto di Trentino del domani. E’ stato, ed è, un male comune a tutti gli assessori. In questo non ha fatto eccezione nemmeno quello dedito al turismo. 

Il valore dell’ambiente trentino messo in secondo piano.

La scarsa attenzione alle tematiche ambientali e alla sostenibilità è stata certificata da cinque anni di assenza di iniziative importanti in questo settore da parte del dicastero al turismo.

È mancata la presenza dell’assessorato nelle questioni ambientali in rapporto alla convivenza con l’agricoltura, e con l’ambiente selvaggio, spingendo pochissimo sulle nostre peculiarità territoriali. Sono andati piuttosto a cercare identità e notorietà nei prodotti plastificati e preconfezionati già presenti sul mercato. Di quelli che basta pagare per averli. E se sono iniziative che si tengono già da qualche altra parte, basta pagare di più per rubarle dalle mani di qualcun altro per portarle (a caro prezzo) in Trentino. Cito tra tutti un paio di esempi emblematici. I ritiri calcistici, (ora comunque a rischio) per i quali sono riprese le cifre di mellariniana memoria e il concertone del maggio scorso. Di per sé una bellissima cosa. Che noi non avemmo il coraggio di fare per due motivi. Da un alto pensavamo che in Trentino avrebbero giudicato male l’esborso di qualche milione di euro per un evento canoro. E sbagliavamo. Qui di milioni ne sono stati spesi più di sei e non ha fatto una piega nessuno nonostante la crisi. E la spesa è da sola anche il secondo problema. Con tutti quei soldi spesi, si poteva fare qualcosa di più utile al Trentino e alla provincia con la crisi che c’è?

Guest Card 

Sul fronte degli asset di sistema, arranca la sua partenza nonostante sia costata fino ad ora, un non meglio precisato numero di milioni di euro! Si è ben vista una certa evoluzione delle piattaforme virtuali della Marketing ma è anche vero che l’ecosistema digitale della promozione del Trentino è nato già parecchi anni fa ed è figlio di ingenti e costanti investimenti pubblici. 

Stazioni sciistiche minori

E’ facile fare bella figura brindando ai numeri e ai successi di Fassa o Campiglio, su questo non ci piove, anzi non ci nevica. Un bel pezzo più complicato lo diventa quando a chiedere aiuti sono le stazioni minori che non abbiano un ruolo di campo scuola in casa propria. Il bacino elettorale disassato rispetto a quello giudicariese provoca effetti tutti da vedere. E la disparità di trattamento tra Bolbeno da una lato e Panarotta e Predaia dall’altra sono emblematiche. 

Bacini di accumulo idrico in quota

Non è facile nemmeno la partita che tratta dell’accumulo idrico per la produzione della neve programmata. Sono ancora molte le richieste di finanziamento inevase, su uno sport ed un sotto comparto, quello industriale degli impiantisti, che dovrà pesantemente interrogarsi sulle priorità di sviluppo da darsi. Tenuto conto del futuro climatico locale e delle disponibilità economico finanziarie della PAT sempre più in calo.

Strutture in crisi ed ecomostri imperterriti. 

Nemmeno da chi governa ora è arrivata una qualche efficace soluzione ad un mai risolto problema (preciso, nemmeno da chi governava prima, cioè noi): individuare uno o più strumenti in grado di dare sollievo ai problemi finanziari delle strutture ricettive in crisi.

O un destino alle 150 strutture chiuse. In qualche caso dei veri e propri ecomostri.

Bandi qualità trentino, Buona cosa, ma nessuna novità

La legge 6 sugli aiuti alle imprese si è trasformata da strumento ordinario a “contributificio” on-demand. E’ andata bene (in termini di consenso per l’assessore) perché ha trasformato i contributi ordinari per le strutture ricettive (la legge 6 che li ha istituiti è del 1999) nei bandi “qualità trentino”. I soldi a disposizione sono gli stessi che ci son sempre stati solo che ora sono distribuiti sotto forma di bandi. Promossi tra l’altro dai social dell’assessore in un modo che li fa quasi sembrar arrivare dalle sue tasche. 

Sostegno alle imprese? La beffa del nuovo debito per pagare le bollette.

E il sostegno alle imprese in crisi promosso in questi giorni? Letto in maniera sarcastica fa davvero impressione. In pratica, lo strumento finanziario per aiutare le aziende a superare le loro difficoltà economiche altro non è che nuovo debito aziendale. Da contrarre ora dove le difficoltà maggiori derivano dal caro energia. In pratica la Provincia promuove e spinge le imprese a fare un nuovo ulteriore mutuo in banca per pagare le bollette! E il bello che il provvedimento è ovviamente rivolto a chi, avendo troppe rate da pagare, non arriva a pagare nemmeno le bollette! 

Non credo serva aggiungere altro.