Emergenza rifiuti. Non se ne parla più ma siamo davvero fuori dalla situazione di crisi?

Da Michele Dallapiccola

La gestione dei rifiuti in Trentino, è stata affrontata da questa Giunta come una costante fase emergenziale.

Si è proceduto a spizzichi e bocconi dando la netta impressione soprattutto attraverso i media che lo smaltimento dei nostri rifiuti fosse qualcosa di lasciato a se stesso. Le soluzioni insomma sembra quasi che siano arrivate in forma spot senza affrontare il problema principale secondo un disegno organico di visione. Primo tra tutti il processo decisorio finale riguardante la tecnologia da utilizzare per trasformare il rifiuto in energia. Sempre se possibile in modo pulito come pare che sia secondo gli ultimi ritrovati della scienza e della tecnica.

Le discariche di Monclassico e Imer sono state chiuse. Al termovalorizzatore di Bolzano sono in corso lavori di manutenzione e per quanto è dato sapere i rifiuti sono stoccati in un sito a Rovereto. 

Per questo qualche giorno fa abbiamo voluto interrogare la giunta provinciale. In queste ore ed in maniera seccamente asettica ha voluto rispondere come potrete leggere qui di seguito. 

Quante tonnellate di rifiuti sono dislocati nel sito di Rovereto e quale sarà la loro collocazione?

Attualmente (dato aggiornato al 16 novembre 2022), risultano stoccate presso il sito di Rovereto 1.550 tonnellate di rifiuto “secco residuo” (EER 20.03.01), e circa 330 tonnellate di rifiuto “ingombrante” (EER 20.03.07). In attesa del trasporto alla destinazione finale, il rifiuto “secco residuo” si trova collocato in un capannone coperto, mentre il rifiuto “ingombrante” è stoccato su altre aree appositamente attrezzate e autorizzate in un piazzale interno al sito di discarica; per tali rifiuti è previsto il conferimento ad impianti di recupero fuori provincia, in particolare il “secco residuo” sarà conferito a termovalorizzatori, mentre il rifiuto “ingombrante” sarà destinato ad impianti di recupero del materiale (si veda la risposta al punto 3). 

Esistono altri siti di stoccaggio provvisori in Trentino?

Con la chiusura delle discariche di Imer (avvenuta il 30/06/2022), e di Monclassico (avvenuta il 31/10/2022), sono rimasti disponibili per lo stoccaggio del rifiuto secco residuo e ingombrante in Provincia i siti di Ischia Podetti a Trento e Lavini a Rovereto. In particolare presso la discarica di Ischia Podetti si sta utilizzando il cosiddetto “catino nord”, un sito di stoccaggio temporaneo dove a breve inizieranno anche i lavori per l’approntamento di un nuovo lotto di discarica; inoltre sono in via di realizzazione delle apposite piattaforme di stoccaggio su di un’area situata fra il 1° e il 3° lotto di discarica; i lavori di costruzione delle piattaforme si concluderanno nei primi mesi dell’anno 2023. Presso la discarica dei Lavini sono invece già disponibili spazi di stoccaggio in un capannone coperto e sui piazzali, stoccaggi anch’essi già parzialmente utilizzati.

La Provincia emetterà un ulteriore bando per la gestione dei rifiuti;

ADEP (agenzia provinciale per la depurazione), oltre alle gare già esperite per l’invio a recupero termico del rifiuto “secco residuo”, che hanno portato a contrattualizzare un quantitativo di 10.000 t/anno con la società REA Dalmine s.r.l. di Bergamo, a valere per gli anni 2022 e 2023, ha esperito un ulteriore bando europeo per lo smaltimento/recupero di rifiuto “secco residuo”, aggiudicato a settembre 2022, per una quantità complessiva di 8.000 t; l’attivazione di tale servizio è tuttavia vincolato all’ottenimento, da parte dell’aggiudicatario, di autorizzazioni internazionali per l’esportazione del rifiuto. Nel frattempo sono stati raggiunti accordi con la società REA Dalmine s.r.l., in merito all’aumento dei quantitativi contrattuali per l’anno 2022, con l’obiettivo di limitare le quantità di rifiuti da stoccare nei siti di Trento e Rovereto. ADEP intende inoltre attivare un nuovo bando europeo per l’invio a recupero dei rifiuti ingombranti (EER 20.03.07), per le quantità che verranno complessivamente prodotte sul territorio provinciale nel 2023 (circa 8.000 t). 

Manca tutta la parte di disegno generale complessivo del quale la giunta ama parlare poco e lo fa pure male. Stimolata dalle minoranze o peggio come già detto dalle varie situazioni di emergenza. Del resto la cosa non stupisce. Qui, i consensi sono pochi, meno ancora dei voti. Impegno e lavoro invece tanto improbi quanto garantiti. Ma governare significherebbe anche assumersi queste responsabilità.