Sembra che la cosa sia ormai ufficiale. La Provincia governata dalla lega sta acquistando castelli.
Si avete capito bene, dopo i grandi successi nella gestione della sanità, dopo le tantissime opere pubbliche avviate, dopo le enormi risorse assegnate ai comuni (i fondi PNRR sono statali), pare avanzi tempo e soldi per iniziare a comprare antichi manieri. Partendo dalla Val di Non. Intendiamoci, qualora confermata, per i locali e il turismo di valle, sarebbe un’ottima notizia.
Ma coi tempi che corrono forse – dico forse – non era proprio quello il primo posto dove spendere 15 milioni di euro. Nemmeno in Val di Non. Valle dove, ricordiamoci, progetti di ampliamento della rete irrigua, variante di Cles e liceo Russel sono opere assolutamente al palo. La Valle dei Laghi, sogna da sempre di tornare in possesso del suo locale maniero. Ma anche in questo caso, nel sogno qualcosa è andato storto, perchè il castello resta dov’è, cioè nelle mani di svariate agenzie di vendita.
Alla valle in compenso per premio si è assegnata la riapertura del cementificio.
Ma si sa, governare significa scegliere e la lega pare si sia orientata a scegliere questo. Gettandosi dietro la schiena problemi e contraddizioni.
Ne parlo con un certo trasporto perché anche la giunta precedente (della quale facevo parte) era stata investita della stessa questione. Allora il compianto Conte Spaur ipotizzava una compravendita per una cifra intorno ai 35 milioni di€.
Oggi, a quanto pare, la posta in gioco è meno della metà. E non tutta in pagamento cash. Metà dell’impegno sarebbe infatti assolto trasferendo patrimonio immobiliare attualmente in disuso da parte della PAT.
Dunque le cifre di oggi son diverse e fanno ben sperare chi attende da anni una risposta analoga dalla Provincia. In passato si era infatti deciso un no categorico generalizzato all’acquisto di castelli. Ma con questa operazione, i tifosi dell’acquisto di altre strutture del genere da parte della Pat, potranno tornare a sognare. Che cosa se non nuovi ulteriori acquisti?
Nel novero del patrimonio immobiliare provinciale potrebbero entrare anche Castel Madruzzo e Castel Pergine. Da anni nei pensieri e nei desiderata delle comunità ai piedi di questi due manieri attualmente di proprietà privata.
Altrimenti, questa maggioranza provinciale dovrà spiegare perché in Val di Non si è deciso per il sì e in Valle dei Laghi e a Pergine per il no.
L’altra cosa che sarebbe meglio chiarire è il destino urbanistico post vendita dei compendi immobiliari alienandi in permuta al castello, oggi alla ribalta della cronaca.
Per i due più voluminosi, Tonale e Villa Rosa, le comunità attendono da anni di sapere quale uso pubblico la Provincia decida di dargli. Ora che potrebbero finire in mani private, sarebbe davvero disdicevole che post vendita ne venisse stravolta la destinazione urbanistica. Ma ancora più disdicevole che per un passaggio di seconda o terza mano finisse nelle grinfie della solita impresa immobiliare che a turno ronza in giro alla giunta Provinciale del momento. Magari, per la solita, prevedibile speculazione residenziale.