Il perché di una scelta nella cronaca politica di questi giorni.

Da Michele Dallapiccola

Duello senza esclusione di colpi in casa centrodestra.

I due principali partiti nazionali, alle prese con la poltrona più contesa: quella di Presidente della Provincia autonoma di Trento. E così la coalizione che sembrava più granitica che granitica non si può si sta trasformando in un gigante dai piedi d’argilla. Ovviamente mi riferisco all’alleanza Lega Salvini e FDI in Trentino, che in questi giorni si sfidano sui tabloid al motto: “il candidato presidente della Provincia per il 2023, tocca a me”.

Ed in effetti, se la Lega può vantare il presidente uscente, in Trentino la Meloni può esibire un’escalation di estimatori da far impallidire chiunque. Nel giro di quattro anni, i suoi elettori sono aumentati di venti volte! Venti volte, avete capito bene. Da poco più di 3000 nostalgici della destra più dura a oltre 60 mila appassionati dell’ordine, del liberismo e del rigore meritocratico (tutto da dimostrare alla prova dei fatti).

Tutti in attesa di tutto.

A questo punto, pare che la singolar tenzone tra i due e in vista del 2023, non si svolgerà prima dei verdetto delle urne delle regionali di Lombardia e Lazio che si terranno a metà febbraio. E poiché ciò che si preannuncia è un risultato in ricalco a quello delle nazionali, fossi nell’attuale governatore del Trentino, non dormirei sonni tranquilli.

Molti di voi troveranno questa, una paglia nell’occhio della destra al confronto dell’alleanza democratica per l’autonomia. Negli occhi di quest’ultima, non ci sono più le travi che c’erano nel 2018 perché le squadre in gioco hanno ritrovato un’evidente coesione. Così, i tempi dei due schieramenti per la definizione del candidato presidente si sovrappongono. I due raggruppamenti di destro-destra e centro-sinistra rimangono in pista ad osservarsi in surplace.

In mezzo a tutto questo c’è un gruppo di autonomisti che per loro fortuna una scelta l’hanno già fatta. CasaAutonomia.eu ha scelto da che parte stare fin dal suo esordio nello scorso autunno. Il sottoscritto poi, ha cominciato a dirlo due anni prima, fin dalla preparazione del Congresso del suo ex partito.

In ogni riunione ho sempre dichiarato che se si fosse configurata un’alleanza con la destra io avrei fatto scelte diverse. Mai avrei potuto sostenere l’attuale maggioranza di Governo provinciale trentino. E così è stato.

Oggi Casa Autonomia è una felice protagonista della costruzione della proposta di governo alternativa all’attuale maggioranza. Tutt’altra cosa che un’agonica attesa per capire da che parte stare, con chi contrattare, al chi chiedere la meno peggio, aspettando che Salvini e Meloni (padella o brace) decidano sulle sorti dei trentini. O meglio di quella parte di trentini ai quali va bene accettare tutto.